"Bisogna avere molto rispetto, non solo del paziente ma anche del nostro lavoro. Sono stanco"
“Bisogna avere molto rispetto, non solo del paziente ma anche del nostro lavoro. Sono stanco. Se un paziente è in terapia intensiva cardiochirurgica vuol dire che non può alzarsi e camminare”. Lo ha detto il medico personale di Silvio Berlusconi, Alberto Zangrillo, intercettato da alcuni cronisti mentre lasciava l’ospedale San Raffaele di Milano, in merito alle notizie circolate nelle ultime ore secondo cui il presidente di Forza Italia, ricoverato in terapia intensiva da mercoledì scorso nel nosocomio milanese, si sarebbe alzato dal letto, seduto in poltrona e fatto esercizi respiratori.
“Noi siamo persone serie, tutto ha un limite - è sbottato Zangrillo - bisogna attenersi al comunicato firmato da me e da Ciceri, per cui, se su qualche testata anche di grande richiamo escono notizie che non rispondono al vero sono quelle che in gergo si chiamano fake, che io preferisco chiamare minchiate”.
Quelle diffuse oggi, ha ribadito, “sono delle falsità assolute”. Un paziente in terapia intensiva, ha spiegato il medico, “è un soggetto che merita delle cure intensive. Un paziente in terapia intensiva se cammina ve lo porto. Smentisco nella maniera più assoluta che siano state fonti ospedaliere a dare la notizia”.
In precedenza Zangrillo, tornando all'ospedale San Raffaele, ai cronisti che gli chiedevano delle condizioni di Berlusconi, aveva risposto: “Quello che dovevo dire l’ho detto”. Il professore aveva invitato a fare riferimento al bollettino di stamane. Poi, con una battuta sul pareggio della squadra di cui è presidente, aveva concluso: “Il Genoa ha pareggiato, oggi mi girano…”.