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Comunicato stampa

Asmaa Gacem: tenere fuori gli alberghi dal Superbonus può essere controproducente per il turismo

Asmaa Gacem: tenere fuori gli alberghi dal Superbonus può essere controproducente per il turismo
22 giugno 2022 | 11.49
LETTURA: 3 minuti

Imprenditrice e vicepresidente nazionale di CNA Turismo e Commercio, Asmaa Gacem si espone sul Superbonus rispetto a RSA e hostellerie

Milano 22 Giugno 2022. “Uno dei più discussi provvedimenti preso in seguito alla pandemia da Covid-19”, così Asmaa Gacem definisce il Superbonus 110.

La misura istituita dal Governo è nato per aiutare il settore edilizio e dare ai cittadini la possibilità di potenziare le proprie abitazioni in termini di efficienza e sicurezza, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, che si occupa della parte creditizia.

Diverse le modifiche apportate alle prime bozze di decreto poi trasformato in legge, a partire dalle tipologie di immobili considerate all’interno del testo. Oltre a condomini e case unifamiliari, infatti, si sono progressivamente andate ad inglobare anche le case dello IACP, le cooperative, le Onlus, le cooperative sociali e di volontariato e le associazioni e organizzazioni sportive e dilettantistiche, nonché ospizi, case di cura e RSA con o senza scopo di lucro.

In sintesi, sono state ammesse ad accedere ai fondi del Superbonus tutti quegli immobili rientranti nelle categorie catastali B/1, B/2 e D/4.

L’esclusione degli alberghi, invece, è rimasta da subito un punto fermo che ha generato non poche polemiche.

“Sarebbe potuta essere anche questa un’opportunità per rilanciare il turismo, con strutture più attrezzate e competitive” - puntualizza Asmaa Gacem, imprenditrice del settore dell'hotellerie, amministratore unico di Fastpol Srl, gruppo che a Firenze gestisce l’Hotel Vespucci 50, attraverso la societá HLV50.

Superbonus e RSA: come costruire il futuro del senior housing secondo Asmaa Gacem

Poco affrontato è l’aspetto che riguarda caserme e RSA o strutture di cura con o senza finalità di lucro.

“La ragione principale è che si è raggiunto il limite massimo di fondi erogabili e, allo stesso tempo, non ci sono più aziende disponibili a realizzare i lavori” - spiega Asmaa Gacem.

In generale questo è successo con tutti gli aspetti del Superbonus: c’è stata una prima fase molto intensa in cui si è cercato di dare massima diffusione alle misure governative, ma poi l’attenzione è andata scemando e per i cittadini si è forse un po’ complicato trovare tutte le informazioni.

Ad oggi la situazione è nuovamente destinata a cambiare, con un riaccendersi dei riflettori nei prossimi mesi dovuto all’avvicinarsi delle prime scadenze previste dalla legge.

Se il Superbonus è stato pensato come misura a medio termine, i cui vantaggi valgono fino al 2025, la validità della detrazione al 110% è estesa solo fino a dicembre 2023. Dopo questo periodo l’aliquota si abbasserà al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% per quelle entro il 2025.

“Il provvedimento resta vantaggioso, ma la detrazione viene praticamente dimezzata, e questo genera un sentimento diverso nei cittadini o in quegli imprenditori che hanno avuto la possibilità di accedere al credito. Per le RSA, che sono state aggiunte in un secondo momento, sono molti gli interventi che non sono ammessi. Tuttavia, ribadisco, si tratta di una grande opportunità per rinnovare le strutture da un punto di vista energetico e, di conseguenza, per offrire una qualità maggiore agli ospiti delle residenze.”

Commenta così la situazione Asmaa Gacem, che gestisce le tre strutture delle Residenze del Benessere, tra le province di Bologna, Biella e Ferrara.

Responsabilità editoriale: TiLinko – Img Solutions srl

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