In sciopero della fame da circa 100 giorni
Gli anarchici tornano in piazza domani a Roma per chiedere l'abolizione del regime detentivo di 41 bis per Alfredo Cospito. Cinquantacinque anni, Cospito è in sciopero della fame da circa 100 giorni proprio per protestare contro il regime di 'carcere duro' al quale è sottoposto. Ma chi è e cosa ha fatto? Detenuto da oltre 10 anni, nel 2014 è stato condannato a 10 anni e 8 mesi per aver gambizzato nel 2012 l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, atto rivendicato dalla sigla Nucleo Olga Fai-Fri, Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale. Cospito è accusato anche di aver piazzato due ordigni a basso potenziale vicino alla Scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo), nella notte tra il 2 e il 3 giugno del 2006.
Ieri l'anarchico è stato trasferito dal carcere di Sassari a quello di Opera a Milano. Il trasferimento è stato disposto a fronte di un quadro clinico in evoluzione, affinché il detenuto che - precisa la nota - resta sottoposto al regime detentivo speciale di cui all’articolo 41bis, sia ospitato in una struttura detentiva più idonea a garantire tutti gli eventuali interventi sanitari necessari.
Qualche giorno fa Cospito è stato visitato nell'infermeria del carcere dalla dottoressa Angelica Milia, che ha certificato il suo stato di salute precario: "Tutti i valori sono in calo e c'è rischio di edema cerebrale. Siamo in una situazione in discesa, una situazione rischiosa per la sua vita", ha spiegato la cardiologa. "Ieri mentre faceva una doccia - ha aggiunto Milia - è caduto a terra e ha sbattuto la faccia, si è rotto il naso ed è stato portato al pronto soccorso".
Nato a Pescara nel 1967, Cospito è il primo caso di un anarchico al 41 bis, una disposizione introdotta nell'ordinamento penitenziario italiano con una legge nel 1986 come strumento di contrasto alle mafie. Dal 20 ottobre scorso è in sciopero della fame: dopo sei anni in regime di alta sicurezza, dall'aprile 2022 gli è stato applicato il 41 bis.