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Alfredo Cospito, domani anarchici tornano in piazza a Roma

Sabato il corteo da Piazza Vittorio

Foto Adnkronos
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31 gennaio 2023 | 18.57
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Tornano in piazza domani a Roma gli anarchici per chiedere l'abolizione del regime detentivo di 41 bis per Alfredo Cospito. Presidio alle 16 davanti al ministero della Salute sul lungotevere. E dopo gli scontri di sabato scorso a Trastevere l'attenzione delle forze dell'ordine sarà massima per questa e per le altre mobilitazioni, previste per questa settimana. Giovedì 17 alla Sapienza ci sarà un'assemblea pubblica, mentre sabato alle 15 gli anarchici annunciano un corteo da piazza Vittorio. Si tratta di tutte manifestazioni non preannunciate, rese note con un volantino con la scritta 'Fuori Alfredo dal 41 bis'.

Cospito, che era detenuto da oltre 10 anni al Bancali di Sassari per la gambizzazione dell'allora amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, in sciopero della fame dal 30 ottobre, è stato trasferito nel penitenziario di Opera a Milano per le precarie condizioni di salute. Esponente della Federazione anarchica informale, è anche accusato di strage per due ordigni esplosi nei pressi della scuola allievi carabinieri di Fossano nel cuneese nel 2006, che non provocarono feriti.

NORDIO - È prevista per domani alle 16 alla Camera, dopo il Question Time, l'informativa del ministro della Giustizia, Carlo Nordio come ha stabilito la Conferenza dei capigruppo. L'informativa sarà su tutti gli aspetti, legati alla vicenda di Alfredo Cospito, anche dopo le polemiche di oggi in seguito alle affermazioni del deputato di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli.

L'INCONTRO A ROMA - Incontro in procura nella Capitale tra inquirenti e investigatori dopo le azioni riconducibili alla galassia anarchica. Nel corso della riunione tra il procuratore aggiunto Michele Prestipino, a capo del pool di magistrati dell'Antiterrorismo, e i carabinieri del Ros e gli investigatori della Digos della Polizia di Stato, a quanto si apprende, è stato fatto il punto sulle indagini. Per i fatti avvenuti negli ultimi mesi, in Italia e all'estero, sono, infatti, una ventina i fascicoli avviati a piazzale Clodio.

Dall'attacco incendiario ad Atene del dicembre scorso ai danni del primo consigliere dell'ambasciata italiana Susanna Schlein, la sorella di Elly Schlein, esponente del partito democratico, con l'incendio dell'auto, alle azioni contro il consolato italiano a Barcellona e l’ambasciata a Berlino della scorsa settimana fino agli incendi delle auto nella sede Telecom nel quartiere Montesacro, rivendicato ieri sui siti legati al movimento anarchico in solidarietà con la protesta portata avanti da Alfredo Cospito in sciopero della fame contro il 41 bis disposto nei suoi confronti per quattro anni. Singoli fascicoli ma che vedono il lavoro coordinato dei magistrati del pool antiterrorismo in stretto raccordo con Digos e Ros.

IL LEGALE DI COSPITO - "Oggi l'ha visto una sostituta processuale che ho nominato, che lo ha trovato provato e ha appreso che ha deciso di interrompere gli integratori. Questa decisione mi inquieta, spero di farlo recedere" ha detto Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito, su Rai Radio 1 all'interno del programma 'Menabò'. "Stiamo passando dalla questione giuridica alla fantapolitica. Pensare che un personaggio come Cospito possa fare intelligenza con la criminalità organizzata per compiere qualcosa, mi sembra una affermazione che va al di là di ogni ragionevolezza. Cosa diversa è affermare che Cospito, essendo un personaggio politico, un soggetto che un tempo si sarebbe chiamato un rivoluzionario, nel momento in cui si è trovato nel 41 bis, chiaramente non ha intrapreso una battaglia esclusivamente per sé - certamente centrale è la revoca del suo provvedimento - ma nel momento in cui si è reso conto a che cosa sono sottoposti 748 esseri umani in questo Paese, ha voluto affermare che la sua battaglia non è esclusivamente per sé ma è contro un sistema barbaro, medioevale da Santa Inquisizione. Cospito ha semplicemente sollevato il problema". "Qualcuno strumentalmente dice che Alfredo sarebbe diventato l'influencer di mafiosi per abbattere il 41 bis. E veramente un uso strumentale e politico di una questione che è strettamente giuridica", ha aggiunto il legale osservando poi che "qualora a lui venisse revocato il 41 bis certamente porrebbe fine allo sciopero della fame, ma questo non vorrebbe dire che smetterebbe di lottare contro lo strumento".

Sul contatto con altri detenuti: "È la direzione che sceglie l'area di socialità. Che sceglie con quali soggetti porre un detenuto al 41 bis. Sono 4 persone. Le sceglie la direzione. Quindi queste 3 persone, oltre al Cospito, sono le uniche con cui lui può parlare".

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