Donne protestano per terzo giorno consecutivo
I talebani hanno arrestato e picchiato cinque giornalisti di un popolare quotidiano di Kabul, noto per le inchieste e gli approfondimenti. Lo ha denunciato su Twitter Zaki Daryabi, editore di Etilaatroz, giornale diffuso in forma cartacea e online.
I giornalisti sono stati poi rilasciati, ma Daryabi ha mostrato su Twitter le foto dei segni delle percosse che hanno ricevuto. Un filmato mostra un giovane reporter incapace di reggersi da solo, che viene sostenuto da altre due al suo ingresso in ospedale. Il primo arresto era avvenuto alla manifestazione di protesta di stamattina, gli altri quattro sono stati fermati in altre parti di Kabul.
E per il terzo giorno consecutivo, un gruppo di donne è sceso in strada a Kabul per protestare contro i talebani. "Un governo senza donne fallisce", vogliamo "lavoro, istruzione e libertà", si leggeva su diversi cartelli innalzati durante la marcia, avvenuta in un'aerea di Kabul abitata soprattutto da esponenti della minoranza sciita degli hazara.
All'indomani dell'annuncio del nuovo governo talebano, dove sono assenti sia donne che hazara, le immagini della protesta sono state diffuse sui social. I media afghani non hanno riferito della marcia, dopo che alcuni giornalisti che seguivano la protesta di ieri sono stati arrestati. Ieri i talebani hanno reagito ieri con violenza alla protesta, picchiando i manifestanti e sparando in aria. Così sarebbe accaduto anche in altre proteste che si sono svolte, sempre ieri, a Herat, Ghazni e Faizabad. A Herat almeno due manifestanti sono stati uccisi e diversi altri feriti, ha raccontato all'agenzia stampa Dpa un residente, Najibullah Sahi. A Ghazni, riferisce un ex funzionario, vi sono stati molti arresti.
Il portavoce talebano Suhail Shaheen ha diffuso oggi ai giornalisti un messaggio su Whatsapp in cui afferma che manifestazioni pacifiche saranno consentite se avranno il permesso delle autorità. Secondo Shaheen i manifestanti insultano i leader afghani con l'obiettivo di provocare "tafferugli".
Intanto il Fronte di resistenza nazionale afghana del Panshir ha definito ''illegale'' il nuovo governo ad interim annunciato dai Talebani, chiedendo alla comunità internazionale di non riconoscerlo. La sua composizione, ha proseguito la resistenza, è un ''segno di inimicizia nei confronti del popolo afghano''.