"Rivendico il diritto di stare in quella piazza, non devo certo chiedere l'autorizzazione a nessuno. Sarò felicissima di rincontrarle per parlare seriamente"
"Le ragazze non volevano dialogare, volevano qualcuno da attaccare, cercavano il pretesto per fare lo show. Mi dispiace che non ritengano importante unire le forze tra chi lavora in Parlamento e chi milita nelle associazioni. Sarò felicissima di rincontrarle per parlare con loro in modo serio". Così, con l'Adnkronos, la deputata del Partito Democratico Laura Boldrini torna sulla "contestazione" ricevuta ieri alla manifestazione per il diritto all'aborto, insieme all'associazione 'Non una di meno', all'Esquilino a Roma, e ripresa in un video che ha avuto centinaia di migliaia di visualizzazioni.
"E' stata una bella manifestazione a cui hanno partecipato tante donne, tante associazioni e realtà molto diverse, c’era un buon clima - racconta l'ex presidente della Camera - insieme a me c’erano anche altre rappresentanti del Pd, Monica Cirinnà, Cecilia D’Elia, Marta Bonafoni. E' passata anche Debora Serracchiani, anche se io non l'ho vista. Abbiamo parlato con tante donne che erano contente di vederci perché è un momento importante per unire le forze e difendere un diritto, quello all'aborto, che rappresenta tante battaglie femministe".
"Quasi alla fine della manifestazione - aggiunge l'ex presidente della Camera - si sono avvicinate tre ragazze insieme a un gruppetto con i telefonini pronti per riprendere. Non volevano dialogare ma attaccare. Negano l’importanza di unire le forze tra chi è nelle istituzioni e chi è fuori, e questo è un limite enorme, soprattutto quando certi diritti vengono messi in discussione".
"Io non mi devo accreditare con nessuno, sono decenni che faccio battaglie per le donne, sia in parlamento che nei campi profughi di tanti paesi dall’Afghanistan all'Iran al Sudan, alla ex Jugoslavia. Penso - afferma Boldrini - che sia un errore scagliarsi contro una persona che è sempre stata in prima linea per difendere i diritti delle donne, in questo caso il diritto all'interruzione di gravidanza, ma anche quelli dei rifugiati, delle persone Lgbtq. Rivendico - prosegue - il diritto di stare in quella piazza, non devo certo chiedere l'autorizzazione a nessuno".
"Dispiace che non sia chiaro che i diritti si affermano o si cancellano in Parlamento dove vengono approvate delle leggi. Per questo bisogna stare dalla stessa parte e unire le forze. Non capire questo è grave limite, Queste ragazze hanno urlato la loro rabbia".
"Sarò felicissima di rincontrare queste ragazze e parlare con loro. Questa posizione, di considerare me e il Pd nemici, è completamente sballata. Noi difendiamo la legge 194. E' il metodo di chi non crede nelle istituzioni - insiste Laura Boldrini”.
L'hanno presa di mira perché era la parlamentare più nota? "Non lo so - risponde Boldrini - ma mi chiedo a che cosa giova questo? Il succo del mio discorso è: mi dispiace che queste ragazze non vogliano cogliere l'importanza di unire le forze in questo momento, in cui il diritto all’aborto è messo in pericolo. Tante persone erano contente di vedere noi parlamentari in piazza".
"Poi è arrivato questo gruppetto che ha imbastito uno scontro, al quale ho cercato di sottrarmi. Ribadisco: è un errore attaccare chi si spende per i diritti delle donne, e è controproducente non riconoscere l'importanza delle istituzioni per salvaguardare i diritti", conclude l'ex presidente della Camera.