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Superlega, il calcio cambia: cosa succede ora

Juventus, Inter e Milan tra i 12 club fondatori del nuovo torneo. La Uefa minaccia l'esclusione delle squadre dai campionati nazionali

Superlega, il calcio cambia: cosa succede ora
19 aprile 2021 | 00.27
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La Superlega è realtà, 12 club creano un nuovo torneo europeo e scuotono il calcio del vecchio continente. Juventus, Milan e Inter fanno parte del nucleo fondatore della nuova competizione, che potrebbe prendere il via nel 2022 o, addirittura, nella prossima stagione. Il progetto vale 3,5 miliardi di euro come gettone d'ingresso complessivo per i 20 team che dovrebbero sfidarsi in 2 gironi. Il fatturato annuo dovrebbe raggiungere i 10 miliardi.

Un terremoto, che provoca la reazione veemente della Uefa: la Champions League, fiore all'occhiello delle coppe europee, viene svuotata di significato e valore senza i club più blasonati e vincenti. La confederazione continentale minaccia sanzioni durissime e, nel fronte unito con le federazioni nazionali, prospetta l'esclusione dei club secessionisti dai campionati nazionali.

L'ANNUNCIO

"Dodici prestigiosi club europei hanno annunciato oggi congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai club fondatori. Milan, Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham hanno aderito in qualità di club fondatori. E' previsto che altri 3 club aderiranno come club fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile", si legge in una nota, pubblicata sul sito delle società fondatrici.

Il progetto è destinato a modificare radicalmente il quadro del calcio europeo e a svuotare di valore e significato le tradizionali competizioni, a partire dalla Champions League. La Uefa, prima ancora dell'annuncio, aveva prospettato l'ipotesi di provvedimenti dei confronti dei club, che rischierebbero l'esclusione dai rispettivi campionati nazionali. I 12 club, intanto, sono virtualmente fuori dall'Eca, l'associazione di oltre 200 società continentali che nella serata di domenica si è riunita -senza i secessionisti- ribadendo la propria fedeltà all'impianto della Uefa.

"I club hanno concordato di partecipare alla Super League con un progetto di lungo termine. È previsto che altri top club europei aderiscano al progetto Super League, così da costituire un nucleo di club composto da un numero massimo di 15 membri fondatori permanenti, ai quali, in ciascuna stagione sportiva, si aggiungeranno altri club secondo un processo di ammissione, per un totale di 20 club", spiegano le società. La presidenza della Superlega è affidata a Florentino Perez. Andrea Agnelli e Joel Glazer, presidente della Juventus e copresidente del Manchester United, saranno i vicepresidenti.

IL PROGETTO

"La creazione della Super League arriva in un momento in cui la pandemia globale ha accelerato l'instabilità dell'attuale modello economico del calcio europeo. Inoltre, già da diversi anni, i Club Fondatori si sono posti l'obiettivo di migliorare la qualità e l'intensità delle attuali competizioni europee nel corso di ogni stagione, e di creare un formato che consenta ai top club e ai loro giocatori di affrontarsi regolarmente", spiegano le società.

"La pandemia ha evidenziato la necessità di una visione strategica e di un approccio sostenibile dal punto di vista commerciale per accrescere valore e sostegno a beneficio dell'intera piramide calcistica europea. In questi ultimi mesi ha avuto luogo un ampio dialogo con gli stakeholders del calcio riguardo al futuro formato delle competizioni europee. I Club Fondatori credono che le misure proposte a seguito di questi colloqui non rappresentino una soluzione per le questioni fondamentali, tra cui la necessità di offrire partite di migliore qualità e risorse finanziarie aggiuntive per l'intera piramide calcistica", aggiungono.

"I club fondatori continueranno a partecipare alle rispettive competizioni nazionali -si legge in particolare nella nota diffusa dall Juventus- e, fino all’avvio effettivo della Super League, Juventus ritiene di partecipare alle competizioni europee alle quali ha titolo di accedere. I club fondatori desiderano attuare il progetto Super League in accordo con FIFA e UEFA, tenendo in considerazione gli interessi degli altri stakeholder che fanno parte dell’ecosistema calcistico. Al contempo, onde assicurare il buon esito del progetto e così darvi pronta esecuzione, la società costituita per la Super League potrebbe anche agire in via giudiziale al fine di tutelare i propri diritti", si legge.

IL MARCHIO

Un marchio della Superlega europea (Esl) è stato depositato all'ufficio marchi spagnolo il 10 gennaio di quest'anno. E' quanto risulta da una verifica effettuata dall'Adnkronos. Il richiedente risulta essere Miguel Ángel Galán Castellanos che, da una verifica dell'indirizzo di registrazione, sembrerebbe essere lo stesso Miguel Ángel Galán Castellanos presidente del Centro Nacional de Entrenadores de Fútbol (Cenafe), la scuola nazionale allenatori, in pratica la Coverciano spagnola.

QUANTO VALE LA SUPERLEGA

"La Super League sarà organizzata e gestita da un’apposita società partecipata da ciascun club in egual misura. L’accordo prevede, pertanto, l’impegno di ciascun club a sottoscrivere una quota del capitale sociale della società, con un investimento iniziale di Euro 2 milioni incrementabili, ove necessario, fino a ulteriori euro 8 milioni. All’avvio effettivo della Super League ed a seguito della commercializzazione dei diritti audiovisivi relativi alla competizione, in base all’accordo è previsto che i club fondatori ricevano nel complesso un contributo di importo netto indicativamente pari a euro 3,5 miliardi, che verrà erogato in un’unica soluzione; questa somma, che sarà ripartita tra i club fondatori secondo percentuali da definire in base al numero definitivo di club fondatori , sarà resa disponibile attraverso adeguati strumenti di finanziamento sottoscritti da primarie istituzioni finanziarie internazionali", si legge nella nota dei club.

PEREZ E AGNELLI

"Aiuteremo il calcio a ogni livello e gli daremo la giusta collocazione nel mondo. Il calcio è l'unico sport globale nel mondo con più di 4 miliardi di tifosi e la nostra responsabilità, come grandi club, è soddisfare i loro desideri", le parole di Perez. "I nostri 12 club fondatori rappresentano miliardi di tifosi nel mondo e il 99% dei trofei europei -ha detto Agnelli-. In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente".

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