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Morte Gigi Riva, i medici: "Malattia gravissima, ha rifiutato operazione rischiosa"

Dal ricovero al decesso, la cronaca delle ultime ore

Gigi Riva
Gigi Riva
22 gennaio 2024 | 21.40
LETTURA: 2 minuti

Gigi Riva è morto alle 19.10 del 22 gennaio 2024 all'ospedale Brotzu di Cagliari. I vertici dell'ospedale e del reparto di cardiologia hanno rivelato che in mattinata l'ex calciatore, 79 anni, aveva rifiutato un intervento di angioplastica. Riva "è stato ricoverato alle 3 del mattino, era affetto da tempo da una vasculopatia pluridistrettuale. E' stato ricoverato nel reparto di cardiologia per una sindrome coronarica acuta. E' stato sottoposto alle 10.30 di oggi a una coronarografia che ha evidenziato una gravissima malattia coronarica. Gli è stato proposto un intervento di angioplastica coronarica che ha rifiutato. È stato informato dei rischi che comportava e ha rifiutato per potersi consultare coi familiari", spiegano i vertici dell'ospedale.

Nel tardo pomeriggio la situazione era tranquilla e ha scherzato coi medici, poi la situazione è precipitata all'improvviso. Alle 17.50 è arrivato un arresto cardiaco e sono stati inutili i tentativi di salvarlo con manovre rianimatorie. E' stato portato in sala operatoria per un tentativo di angioplastica coronarica che non è riuscito: il suo cuore ha smesso di battere alle 19.10.

"Quando mi ha chiesto di non eseguire l'angioplastica, l'abbiamo riportato giù in reparto - ricorda il direttore di Cardiologia Marco Corda -. Ho convocato anche il figlio per cercare di ragionare insieme sul da farsi e gli ho spiegato le motivazioni per cui l'angioplastica andava fatta. Lui ha ascoltato tutto e mi ha ringraziato e io gli ho detto 'Non si preoccupi, saremo sempre noi in debito con lei'".

"Avremmo eseguito subito l'angioplastica se il paziente avesse dato il consenso. Purtroppo questo non è avvenuto - spiega il direttore Bruno Loi - e non si possono fare interventi contro la volontà del paziente e quindi abbiamo dovuto aspettare. Lui avrebbe voluto parlarne coi suoi familiari. Purtroppo queste situazioni possono precipitare anche improvvisamente e in quella situazione diventa poi difficile intervenire. Purtroppo è quello che è capitato".

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