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Il caso

Club Tenco-Piotta, non si placa la polemica: ormai 'cantano' gli avvocati

L'esclusione dell'album 'Na Notte Infame' dalla categoria 'Miglior album in dialetto' scatena un confronto legale, mentre la famiglia Tenco critica la gestione e valuta nuove cause

Il Piotta
Il Piotta
02 luglio 2024 | 12.58
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Non accenna a placarsi la polemica tra Tommaso Zanello, in arte Piotta e il Club Tenco e ora sono gli avvocati a 'cantare'. Dopo uno scambio di accuse sui social e attraverso comunicati stampa, la questione è finita in tribunale a seguito dell'esclusione dell'artista dalla rosa dei finalisti per la categoria 'Miglior album in dialetto'.

Ieri, Piotta ha annunciato di aver incaricato i suoi legali di presentare una diffida formale al presidente del Premio, richiedendo l'accesso agli atti e la sospensione dell'assegnazione del premio. Il suo album 'Na Notte Infame' - si legge nella diffida - "è stato accettato senza obiezioni dagli organizzatori, ma è stato poi escluso dalla rosa dei finalisti". Gli avvocati di Piotta affermano che l'album è in dialetto romano, come confermato da varie istituzioni ed esperti, e denunciano la mancanza di trasparenza nell'esclusione.

Oggi, il Club Tenco ha risposto attraverso il legale Davide Perrotta, affermando di aver seguito il regolamento delle Targhe Tenco e respingendo le accuse di Piotta. Il Club Tenco sostiene di aver operato in conformità con il regolamento delle Targhe Tenco e respinge le accuse di Piotta, giudicando i suoi attacchi mediatici dannosi per l'immagine dell'associazione. Secondo il Club, l'album di Piotta non soddisfa il requisito di avere almeno metà dei brani in dialetto, essendo prevalentemente in italiano. Il regolamento, ribadisce il Club Tenco, "è chiaro e che la contestazione di Piotta è infondata e lesiva per l'associazione".

Nel frattempo, numerosi sostenitori si sono schierati dalla parte dell'artista romano, tra cui l'Assessorato alla Cultura Municipio Roma III, l'Associazione Culturale Lando Fiorini, Giovanni Vacca dell'Università di Roma 3 - Dams e Paolo D'Achille, presidente dell'Accademia della Crusca, che ha dichiarato: "ha ragione Piotta, è labile confine tra italiano e romano".

E oggi interviene anche la famiglia Tenco, che attraverso le parole del suo portavoce, Michele Piacentini, fa sapere che non esclude ulteriori azioni legali contro il Club Tenco, oltre alle già esistenti controversie sull'uso del nome e delle opere di Luigi Tenco. La famiglia ha interrotto le collaborazioni con il Club nel 2018 a causa di problemi di trasparenza e critica l'attuale direttivo, ritenendolo inadatto a rappresentare il nome di Luigi Tenco e accusandolo di svolgere attività commerciali inappropriate.

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Nella replica del Club Tenco si legge, in particolare, che "l’album presentato dal cantante 'Piotta', con la propria autocandidatura alle Targhe, è assolutamente carente del requisito richiesto, poiché, ad eccezione di un solo brano e di pochi vocaboli per ogni canzone, i brani presentati da 'Piotta' sono tutti cantati – pressoché integralmente – in italiano, e non, invece, mediante prevalente utilizzo del dialetto". Il Club Tenco prosegue evidenziando che "il banale ascolto dei brani evidenzia la deliberata scelta del cantante di esprimere in italiano e non in dialetto romanesco - in questo album - la prevalenza delle espressioni caratterizzanti".

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