Un Premio Nobel a Brigitte Bardot in riconoscimento del suo impegno per gli animali. Lo chiede, anzi, lo implora Cristiano Malgioglio che, come racconta all'Adnkronos, ha preso carta e penna per scrivere alla prestigiosa Accademia di Svezia e formalizzare la sua richiesta. "Manderò una lettera all'Accademia - dice Malgioglio - per pregarli, anzi, per implorarli di assegnare un Nobel alla grande Brigitte Bardot per il suo impegno nei confronti degli animali. Sarebbe una cosa unica al mondo - osserva l'artista - e con i soldi del Premio si potrebbe finanziare la fondazione dell'attrice che, non dimentichiamolo, a 39 anni, nello splendore della sua carriera, ha lasciato tutto per dedicarsi agli animali".
Quanto alla categoria, che non esiste, Malgioglio non ha dubbi: "Si crea. Capisco l'importanza della Letteratura o della Scienza, categorie alle quali annualmente si assegna il Nobel. Ma anche gli animali sono importantissimi. Quante volte un cane o un gatto sono i soli compagni dell'esistenza di persone anziane, alle quali danno un profondo affetto e le salvano dalla depressione?".
"Ho capito l'importanza delle bestiole nella vita quando una volta a Cuba ho assistito all'investimento di un cane. Era sanguinante - racconta Malgioglio - allora l'ho preso in braccio, tra l'indifferenza della gente, l'ho portato dal veterinario che l'ha operato, gli ha amputato una zampa ma l'ha salvato. Da allora ho cominciato ad amare gli animali con grande passione e adesso sono parte della mia vita".
"Per questo - prosegue il cantante - ho il desiderio di spendermi in prima persona per chiedere il Nobel per la Bardot. Quello che ha fatto per le foche, o per gli orsi - ai quali venivano strappate le unghie delle zampe per poi metterli nelle gabbie e far divertire i bambini che li vedevano ballare per il dolore - è semplicemente straordinario. E premiarla sarebbe un onore anche per l'Accademia di Svezia, visto che dopo Marylin Monroe la Bardot resta l'unico mito vivente. Una donna che potrebbe tranquillamente parlare - sottolinea Malgioglio - con i capi di Stato e di governo, da Obama a Merkel o Renzi".
"Se oggi c'è una sensibilità animalista, lo si deve a lei", osserva l'artista, che ricorda "il piccolo 'bar per randagi' che la diva ha fatto costruire davanti alla sua villa di Saint Tropez, una vaschetta dove gli animali sanno di potere bere acqua fresca che viene rinnovata tre volte al giorno". E conclude: "So che probabilmente gli accademici svedesi stracceranno la mia lettera, ma anche in questo caso io sono tranquillo di avere fatto il mio dovere. Se non ci si dà da fare nella vita, non si ottiene nulla. La Bardot merita questo e altro".