Il generale dopo le parole di Salvini: "Sono grato perché vuol dire che, se non altro, riconosce in me delle capacità e delle caratteristiche"
"Ringrazio il ministro per l'offerta della candidatura. Valuterò a mente fredda e deciderò nel futuro perché per il momento faccio e continuerò a fare il soldato con determinazione e passione come è stato fino ad adesso". Lo dice all'Adnkronos il generale Roberto Vannacci, rispondendo a quanto detto ieri sera dal Ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega Matteo Salvini che, a Quarta Repubblica, ha auspicato l'ingresso in politica dalle elezioni europee 2024 dell'ufficiale dell'Esercito.
"Sono grato perché vuol dire che, se non altro, riconosce in me delle capacità e delle caratteristiche. Non ipoteco il mio futuro ma voglio essere l'unico padrone del mio destino: deciderò cosa fare, sia prendendo in considerazione la proposta del Ministro Salvini sia le tante alternative che ho nella mia vita", sottolinea.
"Ho scritto un libro che ha il pregio di essere un oggetto passivo, che non limita nessuno, chi lo vuole lo legge, chi non vuole non lo legge. Tutto lo scandalo, tutto il polverone sollevato è secondo me incomprensibile - aggiunge il generale Vannacci - Ho sempre rivendicato la possibilità di dire ciò che penso, in maniera compiuta senza violare né ledere la dignità di nessuno. Esprimo idee personali, da uomo libero. Ma se non ti adegui al pensiero unico, diventi una persona da proscrivere, omofobo, razzista, xenofobo, fascista. Si cerca di escludere l'autore e relegarlo in un'area dove non ha neanche la dignità interlocutore, quello che oggi si chiama la nuova censura. Esprimo questo concetto nell'introduzione del mio libro e, esaminando quello che è successo nella realtà, fondamentalmente ci avevo azzeccato". (di Silvia Mancinelli)