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Ucraina, Meloni: "Sanzioni questione complessa, ma Italia deve sostenere Kiev"

"Se l'Ucraina cade, chi pagherà di più saranno gli europei. Non si pensi che i rischi di girarsi dall'altra parte siano meno alti di quelli di partecipare"

Fotogramma /Ipa
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13 settembre 2022 | 15.35
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"Non si pensi che i rischi di girarsi dall'altra parte siano meno alti di quelli di partecipare". Lo dice il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni a Faccia a faccia nella sede nazionale della Cna a Roma.

"Capisco il punto di vista di tanti sulle sanzioni, ma la questione è più complessa: credo che l'Italia debba continuare a sostenere l'Ucraina - afferma la leader di Fdi - perché la guerra è la punta del'iceberg di un conflitto può ampio. E' una guerra per una rimodulazione degli equilibri mondiali. Se l'Ucraina cade, chi pagherà di più saranno gli europei, quelli che si avvantaggiano saranno i cinesi. Finiremo sotto la sfera di influenza cinese, e non voglio finirci".

"Inoltre - prosegue Meloni - se togliamo noi le sanzioni non cambia nulla, gli altri le manterranno e i prezzi continueranno a salire e l'inflazione a correre. Se rompiamo il fronte cambia il nostro rapporto con gli alleati, con i quali abbiamo rapporti economici molto più ampi che con la Russia. Non si pensi - avverte - che i rischi di girarsi dall'altra parte siano meno alti di quelli di partecipare. Quello che ci serve è un fondo di compensazione pagato da tutto l'occidente, e essere seri e responsabili serve per chiedere solidarietà".

"Quando ho detto 'la pacchia in Europa è finita', intendevo che finora abbiamo avuto una politica che ha fatto sempre finta di niente, mentre gli altri difendono i loro interessi. Vorrei un'Italia che mettesse sul tavolo le sue questioni", continua quindi Meloni.

"Il tetto al prezzo del gas è la misura più efficace - spiega la leader di Fdi - perché non si fa? Perché si oppongono due paesi, Olanda e Germania. La Germania si oppone perché si è scoperto che ha un accordo con Gazprom e paga il gas un terzo di noi. La Germania fa legittimamente i suoi interessi, e quindi anche noi dovremmo mettere sul tavolo le nostre questioni. Se l'Europa mi accusa di non essere competitiva, allora il gas lo dovremmo pagare tutti allo stesso modo. Il mercato è libero quando è anche giusto".

"Sono contraria ad uno scostamento di bilancio per l'intervento contro il caro bollette", continua Meloni, che aggiunge: "Servono 3-4 miliardi. Poi se scolleghi prezzo del gas da tutte le altri fonti, le bollette scendono parecchio, servono anche crediti d'imposta. Ma - sottolinea - non ritengo necessario uno scostamento di bilancio, fondi ci sono: extragettito, extraprofitti, scostamento è ultima ratio, anche perché i soldi di cui ti indebiti li stai dando alla speculazione".

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