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Elezioni 2022, confronto Meloni-Letta: sfida tra Ue, migranti, Pnrr

Dibattito tra la leader di Fratelli d'Italia e il segretario del Pd

Immagine di repertorio (Fotogramma)
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12 settembre 2022 | 18.59
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Gas, Ue, Pnrr, caro energia e bollette. Tanti i temi del confronto tra la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e il segretario del Pd Enrico Letta sul sito del Corriere in vista delle elezioni del 25 settembre.

"Se vincesse l'altra parte, l'Italia entrerebbe in un'altra strada" attacca Letta. "C'è un bivio, una specie di referendum è come in Gran Bretagna con la Brexit, è una scelta binaria, secca". "Tanti italiani temono che una vittoria della destra ci riporterebbe indietro sui diritti" aggiunge. "Noi non abbiamo alcuna intenzione di aprire altre stagioni di larghe di larghe intese. o sarà maggioranza o sarà opposizione".

''Visto il livello di aggressività di questa campagna elettorale verso di me, alle brutte, finito tutto, posso fare il monaco tibetano...'' durante il faccia a faccia Meloni si concede una battuta sulla campagna elettorale.

CARO ENERGIA - "Noi pensiamo che il primo intervento debba essere per bloccare le bollette che devono arrivare ma accanto a questo c'è bisogno di due interventi sulle bollette che sono già arrivate: il raddoppio del credito d'imposta per le imprese e poi l'introduzione di bollette luce sociale per la famiglie con Isee più basso" sostiene Letta. "Tutto questo ha senso però se c'è un tetto al prezzo del gas nazionale ed europeo". "Sono contento di sentire - aggiunge rivolto alla presidente FdI - che siamo su una lunghezza d'onda simile, che occorre disaccoppiare" il prezzo del gas e quello dell'energia.

"Il tema del disaccoppiamento del costo del gas dal quello dell'energia si può affrontare a livello nazionale se vediamo che l'Europa non arriva in tempo" ribadisce Meloni. "Non credo che in questo momento serva uno scostamento di bilancio, deve essere una extrema ratio. Farlo, invece, senza price cap e disaccoppiamento, significherebbe regalare miliardi alla speculazione...''. ''Da sinistra nemmeno una parola contro la Germania che blocca il tetto del gas...'' attacca.

LAVORO - ''Il salario minimo non risolve il problema. Vanno combattute le storture, si deve aumentare la contrattazione. Ma il problema è la tassazione troppo alta" dice Meloni che propone "il taglio del cuneo fiscale per redditi fino a 35mila euro". "Altro grande obiettivo è una tassazione unica che dica: più assumi e meno tasse paghi. Perché dobbiamo incentivare ad assumere e a tempo indeterminato. Proponiamo una superdeduzione del 120% per ogni nuovo assunto, che arriva al 150% se si assume una persona fragile''.

"Noi abbiamo una proposta di grande riduzione fiscale: la riduzione del cuneo fiscale per avere a fine anno un mese di stipendio in più" promette il segretario Dem. "C'è un'inflazione che non era mai stata così dagli anni Ottanta. Noi abbiamo messo nel nostro programma una serie di coperture per la riduzione del cuneo e crediamo che accanto a questo sia possibile fare una politica economica credibile".

Un tema quella della riduzione delle tasse sul lavoro che si affianca all'altro grande problema della difficoltà dei "giovani a entrare davvero nel motore del Paese". "La vera emergenza migratoria sono i ragazzi e le ragazze che se ne vanno. Noi dobbiamo fare in modo che restino e sviluppino qui i loro talenti. Come? Con un accesso al lavoro con uno stipendio vero e non con stage finti e gratuiti. E poi un sostegno all'affitto per permettere di andare a vivere da soli".

Quanto al reddito di cittadinanza, aggiunge Letta, "una misura per contrastare la povertà è fondamentale. Dovrà continuare per questa funzione, sulle politiche attive è necessario che cambi".

MIGRANTI - "L'Ungheria ha sempre bloccato tutte le volte che ha potuto, con il diritto di veto, le politiche migratorie. Semmai la Germania ha aperto le porte ed è stata lasciata sola" dice Letta. "L'Europa non c'era perché bloccata da alcuni Paesi e, quindi, serve una solidarietà europea e strumenti europei" compreso "il superamento del trattato di Dublino. Ma torniamo sempre allo stesso punto: con i sovranisti saremo lasciati soli". "Noto che la parola blocco navale non è stata usata - aggiunge -. E' talmente evidente che è inapplicabile e che il governo di un grande Paese europeo non può dire cosa del genere".

L'immigrazione ''si gestisce con un decreto flussi" ha detto Giorgia Meloni, invitando Letta alla cautela: ''Prudenza sulla Polonia, che si sta caricando tutti i profughi dell'Ucraina...".

UCRAINA - "Le sanzioni devono restare, sono l'unico modo per fermare i russi" sottolinea Letta. "Il 24 febbraio scorsi davanti ai carri armati russi abbiamo preso una decisione, abbiamo organizzato la prima manifestazione di partito in Europa di fronte all'ambasciata russa. Di lì siamo stati sempre coerenti e tenacemente a favore della resistenza ucraina".

"Ora i russi si stanno ritirando e se penso a quello che hanno detto nei mesi e settimane scorse diversi leader: dare a Putin quello che Putin vuole. No la democrazia e la libertà sono la cosa più importante".

"Le parole di Salvini e Berlusconi sulle sanzioni? Ma nel programma del centrodestra ci sono parole chiare e quelle contano... Letta ci dica, invece, perché non ha posto il tema ai suoi alleati circa lo stop dell'invio delle armi'' ha detto Meloni.

EUROPA - ''Le sanzioni sono efficaci economicamente ... Noi chiediamo un fondo di compensazione per le nazioni più esposte'' dal conflitto in Ucraina, ha detto Giorgia Meloni a 'Corriere.it'. "Noi vogliamo un'Italia che conta, non un'Italia che protesta in Europa, che mette i veti assieme a Polonia e Ungheria" ha detto Letta.

PNRR - "Rinegoziare il Pnrr è da inaffidabili" attacca Letta. "Se diciamo agi europei che vogliamo rinegoziarlo, il messaggio è che non ci interessano quei soldi e il messaggio è in linea con quanto scrisse Meloni ai tempi dell'accordo in Ue: Meloni scrisse che era meglio rivolgersi al Fondo Monetario Internazionale piuttosto che all'Europa. Sarebbe stato un disastro epocale affidarci al Fmi invece che all'Europa".

"E' stato detto che noi siamo quelli che abbiamo aumentato il debito pubblico: l'ultimo governo con Meloni ministro portò il debito pubblico a 230 miliardi, la stessa cifra del Pnrr" evidenzia il leader del Pd.

''Penso che i soldi del Pnrr siano un'occasione e vadano spesi nel migliore dei modi ma non possiamo non considerare, come previsto, che si possa aggiornare" ribatte Meloni. "Il governo socialista portoghese ha portato a Gentiloni la sua proposta di aggiornamento e il commento è stato 'molto interessante'. Se lo chiede il Portogallo va bene, e se lo chiediamo noi non va bene?''.

FISCO - "Noi abbiamo una proposta di grande riduzione fiscale: la riduzione del cuneo fiscale per avere a fine anno un mese di stipendio in più" dice Letta. "C'è un'inflazione che non era mai stata così dagli anni Ottanta. Noi abbiamo messo nel nostro programma una serie di coperture per la riduzione del cuneo e crediamo che accanto a questo sia possibile fare una politica economica credibile".

''Non ci sono condoni fiscali nel nostro programma di governo. C'è il tema dell'evasione... Sul fisco proponiamo di far pagare il dovuto senza ulteriori sanzioni e oneri, dilazionando in 10 anni la cifra'' ha assicurato Giorgia Meloni, intervistata da 'Corriere.it'.

NEXT GENERATION UE - Botta e risposta sulla Nex Generation Ue. '"Non è vero che FdI ha sostenuto il Next generation Ue", attacca il segretario del Pd, che aggiunge: ''E' una cosa falsa, FdI non ha mai votato a favore".

Pronta la replica della leader di via della Scrofa. ''Mi spiace che non si riesce a evitare le fake news neanche in presenza, sono un po' preoccupata che la sinistra costruisca i suoi racconti e poi li difenda. Saprò io quali sono le posizioni di Fratelli d'Italia su questo tema. Non sono abituata a dire un'altra cosa in campagna elettorale, come accade dalle vostre parti" puntualizza Meloni.

IL BUS DI LETTA - I due leader si sono confrontati anche sulla mobilità elettrica e l'ecotour del Pd in campagna elettorale. Dice Meloni: "Puntare sull'elettrico non è una cosa intelligente, perché vuole dire mettersi in mano alla Cina e, intanto, perché t'ha lasciato a piedi...". Ribatte Letta: "Non mi ha lasciato a piedi, abbiamo tre mezzi che vengono usati in modo alternativo. E' una fake news del tuo sistema mediatico". E "quale sarebbe?", chiede Meloni e il segretario Pd cita alcuni quotidiani: "Libero, la Verità, il Giornale...".

PRESIDENZIALISMO - 'Non mi impicco sul modello, ma voglio affrontare questa questione'' del presidenzialismo. ''Io cerco una soluzione, discutiamone", ma la riforma, sostiene Meloni, ''va fatta. Cerco soprattutto una stabilità per cui chi vince sa che può stare al governo 5 anni per realizzare la sua azione. il punto è: siamo disposti o meno a dialogare?''.

"Il sistema 'datemi i pieni poteri e tutto funziona', credo non sia sostenibile" replica Letta. "L''idea che venga stravolta la Costituzione è contraddetta dalla storia di questo anno e mezzo: con questo sistema Draghi e il governo Draghi hanno funzionato".

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