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Ruby ter, Berlusconi esulta: "Finalmente assolto dopo oltre 11 anni di fango"

"Ho subito danni politici incalcolabili, per fortuna mi hanno giudicato toghe imparziali di fronte ad accuse infondate"

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15 febbraio 2023 | 16.58
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"Sono stato finalmente assolto" nel processo Ruby ter "dopo più di undici anni di sofferenze, di fango e di danni politici incalcolabili, perché ho avuto la fortuna di essere giudicato da Magistrati che hanno saputo mantenersi indipendenti, imparziali e corretti di fronte alle accuse infondate che mi erano state rivolte". Lo scrive Silvio Berlusconi sui social a commento della sentenza definitiva di assoluzione nel processo milanese perché il ''fatto non sussiste''. Il Cav posta una sua foto sorridente in doppiopetto stile '94 con la scritta a caratteri maxi 'Finalmente' e alle spalle il simbolo di Forza Italia.

LA SENTENZA - Bastano poco più di due ore di camera di consiglio ai giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano per assolvere Silvio Berlusconi accusato di corruzione in atti giudiziari nel processo Ruby ter. Per lui la procura di Milano aveva chiesto una condanna a sei anni di carcere. Assolta anche Karima El Mahroug, la marocchina, 17enne all'epoca dei fatti e ora trentenne, accusata di corruzione e falsa testimonianza, così come le 20 ragazze ospiti delle cene eleganti di Arcore e la cerchia di personalità che frequentavano villa San Martino. Tutti assolti, e prosciolti anche tre posizioni minori per prescrizione.

Le ragazze imputate, sentite nei due processi sul caso Ruby, andavano ascoltate in veste di indagate e non di testimoni. "La falsa testimonianza può essere commessa solo da chi legittimamente riveste la qualità di testimone" e la corruzione in atti giudiziari "sussiste solo quando il soggetto corrotto è un pubblico ufficiale" poiché le ragazze chiamate a rendere dichiarazioni nei processi Ruby 1 e Ruby 2 "andavano correttamente qualificate come indagate di reato connesso e non testimoni", non solo "non è configurabile il delitto di falsa testimonianza ma neppure il reato di corruzione in atti giudiziari, mancando la qualità di pubblico ufficiale in capo al 'corrotto'", si legge in una nota del tribunale (una delibera del Csm consente di fornire una breve spiegazione del verdetto).

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