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Pd, dalle candidature alle primarie: il nuovo timing del Congresso

Letta apre l'Assemblea: "Oggi vorrei fosse il giorno dell'orgoglio Pd"

(Fotogramma)
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19 novembre 2022 | 11.19
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Candidature entro il 27 gennaio, dibattito sulle piattaforme entro il 12 febbraio e primarie il 19 febbraio, salvo cambiamenti imposti dalla sovrapposizione con il voto regionale. E' il nuovo calendario del Congresso del Pd secondo la proposta di modifica allo Statuto sottoposta all'Assemblea dem.

Una parte delle 'disposizioni transitorie' messe a punto per il Congresso specificano le regole per i soggetti che possono prendere parte al processo costituente del Pd e che concretizzano l'annunciata apertura del partito all'esterno. Si tratta, si legge, degli "iscritti al Partito democratico al 2021 che abbiano rinnovato l’adesione per l’anno 2022, nonché i nuovi iscritti entro la data di celebrazione dei congressi locali". Inoltre, "gli iscritti ai partiti e movimenti politici, alle associazioni e ai movimenti civici che con deliberazione dei propri organismi dirigenti aderiscano al processo costituente" ma anche "i cittadini che affermano la volontà di partecipare al processo costituente".

La novità è che "i partecipanti al processo costituente acquisiscono lo status di iscritti al Partito nel momento in cui partecipano alle operazioni di voto nella prima fase congressuale" o "all’atto della presentazione o della sottoscrizione di candidature al congresso".

Il nuovo timing prevede che la "prima fase del percorso costituente dovrà avere termine entro il 22 gennaio 2023, con l’approvazione del Manifesto dei valori e dei principi da parte dell’Assemblea costituente nazionale aperta agli aderenti al percorso costituente". Sarà invece la Direzione del partito, la convocazione è fissata per giovedì prossimo, a nominare Comitato e la Commissione per il congresso.

Le candidature alla segreteria nazionale "dovranno essere presentate entro il 27 gennaio 2023", anche "per via telematica". A seguire, il processo congressuale prevede due fasi. Nella prima "da concludersi entro il 12 febbraio 2023, si discutono le piattaforme politico-programmatiche con il voto degli iscritti".

Nella seconda, "vengono convocate le Primarie per la scelta del/della segretario/a nazionale tra i primi due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti tra gli iscritti nella prima fase, che si svolgeranno entro il 19 febbraio 2023". Infine, la prima seduta della "nuova Assemblea nazionale dovrà tenersi entro la settimana successiva alla data di celebrazione delle primarie".

L'INTERVENTO DI LETTA - "Oggi vorrei fosse il giorno dell'orgoglio Pd" ha detto Enrico Letta aprendo l'Assemblea del Pd. "So le difficoltà che ci sono, ma questo è il giorno dell'orgoglio", ha sottolineato il segretario.

"La scelta politica di fare un Congresso costituente l'abbiamo già fatta. Applichiamo una decisione politica assunta alcune settimane fa, ora dobbiamo fare le modifiche statutarie. Questo atto è il più importante, quello che rende possibile il Congresso costituente" ha evidenziato il leader dem. E le modifiche statutarie sono mirate ad avere "tempi certi per arrivare al voto a febbraio, la proposta è il 19 febbraio" per le primarie.

Per le primarie "fissiamo tempi certi ma è una parola presa con il benefico dell'inventario per motivi che non riguardano noi. Ci sono le elezioni regionali, saranno fissate presumibilmente a febbraio, la data non è stata ancora identificata. Nella proposta abbiamo previsto una flessibilità necessaria per gestire le cose al meglio perché non sappiamo la data del voto regionale".

"Io - ha poi sottolineato - voglio interpretare fino in fondo il mio ruolo, credo sia necessario. Quali siano le scelte, in un senso o nell'alto, non dobbiamo mai dare credito alle voci, se vince Tizio questo non è più il mio partito. Dobbiamo essere tutti fortemente impegnati a dire che questo è il nostro partito e a fare un Congresso che consente a tutti di essere protagonisti e di allargare".

Alle regionali, ha detto Letta, "abbiamo messo in campo candidature ambiziose. Siamo l'unica alternativa alla destra, il Pd ha costruito una coalizione in Lazio e Lombardia per mettere in campo candidature credibili, che se la giocheranno fino in fondo e possono vincere. Majorino e D'Amato corrono per vincere".

Quanto all'autonomia, il governo ha proposto "un pasticcio istituzionale, autonomia differenziata più presidenzialismo, raccontato come bandiera identitaria, in cui mettono insieme la bandiera della Lega e quella di FdI. Noi non lo consentiremo - ha scandito - faremo opposizione a questo pasticcio istituzionale che tenta di stravolgere la Costituzione, ci troverà contrari, fortemente contrari".

L'Assemblea del Pd ha approvato la proposta di dispositivo che modifica lo statuto del partito relativamente al percorso congressuale con 553 favorevoli, 21 contrari e 36 astenuti. I votanti erano 610.

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