Conquistato il 34% alle Europee, il vicepremier indica i prossimi passi: ridurre pressione fiscale, accelerare su autonomia e infrastrutture. Poi sottolinea: "Al livello nazionale non cambia nulla". Carroccio primo partito anche a Riace e Lampedusa. La mappa del voto (GUARDA). Il 'Capitano' e la pazienza del francescano. I risultati in Italia e Europa
Dopo aver manifestato la "grande emozione e soddisfazione" per il risultato ottenuto a queste Europee dalla Lega (GUARDA), Matteo Salvini blinda subito i prossimi passi da fare: ridurre pressione fiscale, accelerare su autonomia e infrastrutture. I "2 milioni e 200mila preferenze personali" è un numero di voti che "mi ripaga di tante battaglie e di tanti sacrifici, lavorando 18 ore al giorno", dice replicando a chi lo critica di trascorrere poco tempo al ministero dell'Interno. "Gli italiani sono persone concrete, sane e oneste che riconoscono dove c'è polemica gratuita", ha aggiunto.
Durante la conferenza stampa a Milano, il leader del Carroccio sottolinea come "in tutte e venti le regioni italiane c'è almeno un comune, piccolo o grande, dove la Lega supera il 40% dei voti, da Nord a Sud e questo rispetto all'anno scorso e a cinque anni fa è un dato eclatante ed emozionante". Anche a Riace e Lampedusa, "due comuni che la sinistra ha scelto come simbolo dell'antisalvinismo", la Lega ha vinto: "E stiamo parlando di Calabria e Sicilia quindi evidentemente una richiesta di un'immigrazione controllata, non è solo un capriccio di Salvini ma è una ferma volontà degli italiani. Ed è una delle prime battaglie che andremo pacatamente a condurre e a vincere nel nuovo Parlamento europeo e nella nuova commissione europea". Sull'immigrazione "adotterò il modello Riace e Lampedusa perché in democrazia funziona così, e quindi entra chi ha il permesso di entrare".
Quanto all'Europa, "il nuovo Parlamento europeo e la nuova commissione europea saranno amici dell'Italia o lo saranno almeno di più di quanto lo siano stati con i governo ultra europeisti del Pd degli ultimi anni". "E' cambiata la geografia in Europa, conto che il gruppo che la Lega proverà a mettere in piedi avrà tra i 100 e 150 europarlamentari", spiega preannunciando incontri con gli altri esponenti delle destre che hanno vinto in Europa. "L'Italia cresce se aziende e lavoratori pagano meno di quello che pagano oggi - ha detto ancora Salvini - non siamo noi che vogliamo sforare, se fossimo costretti a rispettare numeri e vincoli vecchi il debito crescerebbe ulteriormente, noi vogliamo ridurlo questo debito. Vogliamo avere il credito delle istituzioni europee per fare il contrario di quello che hanno fatto i Letta, i Monti, i Renzi, i Gentiloni ovvero restituire i soldi agli italiani a partire dalle imprese. Non chiediamo uno sforzo particolare agli amici dei Cinquestelle perché è già nel contratto di governo".
D'altra parte la Lega (gruppo Enf) ha ottenuto 28 seggi nel Parlamento europeo, quasi cinque volte i sei eurodeputati dell'ottava legislatura, mentre il Movimento Cinque Stelle (gruppo Efdd) porta a Strasburgo 14 eurodeputati, contro i 17 eletti nel 2014 (gli uscenti però erano 11, perché 3 hanno lasciato il Movimento e altri 3 sia il gruppo che il Movimento). Con i 28 eurodeputati, allo stato il Carroccio è la seconda delegazione dell'intero Europarlamento, a un solo seggio di distanza dai tedeschi della Cdu/Csu, che eleggono 29 parlamentari, come il Brexit Party di Nigel Farage, secondo i risultati provvisori diffusi dal Parlamento europeo. All'interno del gruppo Enf (Europa delle Nazioni e delle Libertà) il partito guidato da Salvini è la prima delegazione, seguita dai francesi del Rassemblement National di Marine Le Pen con 22 seggi.
"Ci sono alcune scadenze europee imminenti, mi risulta in dirittura d'arrivo una lettera da parte della Commissione europea sull'economia italiana e io penso che gli italiani diano mandato a me e al governo di ridiscutere totalmente, pacatamente, costruttivamente i parametri che hanno portato a un livello di precarietà, disoccupazione ed ansia senza precedenti nella storia. Penso che sia maturo il momento in cui i leader europei si siedano intorno a un tavolo a prescindere dalle appartenenza per rivedere dei parametri vecchi che hanno fatto male all'Europa", ha affermato ancora Salvini.