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Nulla di fatto

(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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23 marzo 2018 | 07.47
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Nulla di fatto. Si è conclusa così la riunione serale dei capigruppo per tentare di superare l'impasse e raggiungere finalmente un accordo fra i partiti sulle presidenze di Camera e Senato. Oggi iniziano le sedute per eleggere i presidenti ma le trattative sono ancora nel caos.

L'intesa che prevedeva che al centrodestra andasse la presidenza del Senato e al M5S quella della Camera si è infranto sul nome di Paolo Romani sul quale la coalizione risultata vincente dalle elezioni ha deciso di non retrocedere. "Abbiamo ribadito che non ha i requisiti - spiega ancora Toninelli -. Noi avevamo il mandato di fare i nomi", ha ribadito il pentastellato Danilo Toninelli sottolineando che anche la Lega "era pronta a parlare di nomi" ma "Fi ha rifiutato anche questo".

"Il gioco dei veti e dei controveti, ahimé, ha bloccato tutto. Pensavamo ci fosse un salto di qualità, ma purtroppo non è stato così. Il Pd è sempre stato propositivo", ha commentato Maurizio Martina al termine dell'incontro negli uffici del Movimento presso il Palazzo dei Gruppi.

I 5 Stelle si rifiutano tra l'altro di trattare con Silvio Berlusconi ma Forza Italia tiene il punto: "Il M5S non vuole sedersi a un tavolo con Berlusconi. Questo è inaccettabile", ha affermato Renato Brunetta.

A lasciare la porta aperta è, almeno finora, il leader leghista Matteo Salvini, che dopo il summit ha spiegato: "Per rispetto del voto degli italiani, ribadisco la nostra disponibilità a riconoscere ai 5 stelle la presidenza di una delle due camere. Invitiamo tutti i gruppi presenti in Parlamento a essere responsabili e a scegliere nel nome della più ampia partecipazione".

Con un post, i capigruppo M5S sul Blog delle Stelle hanno ribadito la loro posizione: "Abbiamo dovuto prendere atto dell'impossibilità di mettere sul tavolo una rosa di nomi per le presidenze come eravamo pronti a fare, poiché gli esponenti di Forza Italia presenti all'incontro, per loro stessa ammissione, non avevano il mandato per discuterne". "Siamo disponibili - continuano Toninelli e Grillo - a un incontro con il leader della coalizione di centrodestra che, come loro stessi hanno indicato, è il segretario della Lega Matteo Salvini". "Silvio Berlusconi si ostina a chiedere un incontro con Luigi Di Maio e il MoVimento 5 Stelle, ma noi non siamo disposti a dare una legittimazione politica a chi non l'ha ricevuta prima di tutto dai cittadini. Non saremo mai artefici di un Nazareno bis".

"A conferma della nostra disponibilità a garantire l'individuazione delle figure più adatte a ricoprire il ruolo di presidente delle due Camere e ad avviare così la XVIII Legislatura - continuano -, ci siamo detti disponibili a rinunciare a due vicepresidenze che pure ci spetterebbero, lasciando che vadano ad altri gruppi parlamentari a garanzia della massima rappresentatività del voto popolare. Ci auguriamo - concludono - che la notte porti consiglio e che domani (oggi ndr) possa partire una Legislatura davvero al servizio dei cittadini, abbiamo tanto da lavorare".

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