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M5S, tensione Conte-Draghi: leader 5 Stelle a muso duro

Le tensioni tra Movimento e governo, l'ira del fondatore pentastellato Beppe Grillo

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30 giugno 2022 | 00.03
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Beppe Grillo lascia l'Hotel Forum senza sciogliere il nodo del doppio mandato, facendo dunque naufragare la possibile ricandidatura di Giancarlo Cancelleri alle regionali in Sicilia. Dopo tre giorni passati nella Capitale e al termine di numerosi incontri con i parlamentari, il garante pentastellato resta fermo sul no a una modifica della regola 'aurea' del Movimento 5 Stelle: un niet ribadito anche ieri a Palazzo Madama, dove Grillo ha completato il suo giro di incontri con i senatori del M5S. Tutto questo, in una giornata scandita dalle tensioni tra Movimento ed esecutivo a causa delle dichiarazioni rilasciate al 'Fatto quotidiano' dal sociologo Domenico De Masi, al quale Grillo avrebbe rivelato presunte pressioni da parte del premier Mario Draghi per rimuovere Giuseppe Conte dalla guida del Movimento.

Rivelazioni che hanno mandato su tutte le furie l'ex presidente del Consiglio, che si dice "sconcertato": "Grillo mi aveva riferito di queste telefonate, noi siamo una comunità e lavoriamo insieme, quindi ero stato informato. Lo trovo semplicemente grave, che un premier tecnico, che ha avuto da noi sin dall'inizio l'investitura per formare un governo di unità nazionale, si intrometta nella vita di forze politiche che lo sostengono peraltro", attacca Conte. Il livello di guardia è alto, tanto che per tutta la giornata si rincorrono voci di un'uscita del M5S dal governo, pur mantenendo l'appoggio esterno vista la situazione critica legata alla guerra in Ucraina.

Sull'incidente innescato da De Masi, solo in serata arriva la smentita di Palazzo Chigi: "Draghi non ha mai detto o chiesto a Beppe Grillo di rimuovere Giuseppe Conte dal M5S", rimarcano fonti della Presidenza del Consiglio. Prima però c'era stata la telefonata tra Draghi - ieri impegnato al vertice Nato, a Madrid - e lo stesso Conte. Una conversazione molto tesa, riportano all'Adnkronos fonti del Movimento.

Rivolgendosi a Draghi, Conte avrebbe esternato tutto il suo malcontento per la vicenda: con questi continui sgambetti ci spingete fuori dal governo, il senso del ragionamento espresso da Conte, secondo il quale gli ultimi eventi sarebbero la prova che si sta giocando una partita politica contro il Movimento. Le stesse fonti fanno poi notare come, ad ora, non sia stato fissato alcun incontro tra Conte e Draghi, nonostante il premier abbia promesso che con Conte si rivedrà "al più presto".

Ma al malcontento di Conte si somma anche l'ira di Grillo. "Ogni volta vengo strumentalizzato e raccontano cazzate su di me e su Draghi...", si sarebbe sfogato il garante con alcuni suoi fedelissimi dopo lo scoppio del caso De Masi, raccontano all'Adnkronos. Anche il suo rammarico per l'accaduto sarebbe dietro la scelta di non vedere la delegazione del M5S al governo: l'incontro era stato programmato alle 16.30 di ieri all'Hotel Forum ma poi è saltato a causa di una indisposizione di Grillo, che a stretto giro ha lasciato l'albergo sebbene la camera fosse prenotata anche per la notte. Ma c'è chi non esclude che Grillo sia ancora a Roma e che in queste ore stia vedendo Conte.

Intanto il muro del garante sui due mandati potrebbe scatenare uno tsunami interno ingrossando le file dei fuoriusciti dopo la scissione di Luigi Di Maio. Oggi Cancelleri terrà una conferenza stampa per ufficializzare il suo ritiro dalla corsa alle primarie del campo progressista in Sicilia. E secondo qualcuno potrebbero arrivare sorprese.

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