
Il vicepremier confermato segretario della Lega fino al 2029, dal palco del Congresso raccoglie la richiesta del partito: "E' mio dovere, io sono a disposizione senza avere smanie, Piantedosi amico e ottimo ministro". Nevi: "Il governo va bene così"
Matteo Salvini acclamato segretario della Lega fino al 2029, dal palco del congresso si ricandida alla guida del Viminale ma arriva lo stop di Forza Italia: il governo va bene così.
Raccogliendo la richiesta del partito di tornare a fare il ministro dell'Interno, Salvini si mette "a disposizione". "Matteo Piantedosi è un amico ed è un ottimo ministro, è stata persona leale, di fiducia, di parola. Questo è un congresso di partiti e i partiti fanno politica e non è mio piacere - scandisce il vicepremier - , è mio dovere ascoltare quello che il mio partito, quello che i sindaci, quello che gli elettori ci chiedono e quindi sapendo che Matteo è e sarà un amico e un grande uomo di Stato, di quello che mi avete chiesto, con serenità parlerò sia con lui, che con Giorgia Meloni, perché io sono a disposizione dell'Italia e della Lega, senza avere smanie".
"Questa è la linea della Lega", afferma Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo alla Camera intervistato da Affaritaliani.it. "Bisogna vedere innanzitutto che cosa ne pensa la presidente del Consiglio" ma, avverte, "secondo me la compagine di governo va bene così com'è e bisogna anche rispettare le persone. Piantedosi è un ottimo ministro dell'Interno e sta facendo un egregio lavoro. Se si volesse discutere di Salvini all'Interno bisognerebbe rivedere l'intero equilibrio dell'esecutivo e penso che in questo momento, vista anche la situazione internazionale e quanto sta accadendo con i dazi Usa, sarebbe bene pensare a questo".
Un no al rimpasto arriva anche dal presidente di Noi moderati, Maurizio Lupi. "Salvini sta facendo molto bene alle Infrastrutture e deve poter portare a termine alcune sfide fondamentali come il Ponte sullo stretto e i risultati del lavoro di Piantedosi, come il decreto Sicurezza - afferma Lupi - sono sotto gli occhi di tutti. Cambiare i ruoli oggi non ha senso: la sfida di modernizzare l’Italia deve essere vinta con la collegialità sotto la guida di Giorgia Meloni".