Il premier dopo le parole del leader M5S: "Abbiamo iniziato a chiarirci, ci vedremo al più presto". Fonti Chigi: "Mai chiesto a Grillo di rimuovere Conte"
"Ci siamo parlati con Conte poco fa, lo avevo cercato stamattina, mi ha richiamato lui, abbiamo iniziato a chiarirci, ci risentiamo domani per vederci al più presto". Così Mario Draghi, a margine dei lavori del summit Nato a Madrid. A chi gli domanda se il governo rischi dopo questo 'incidente' con il leader del M5S, risponde secco: "No, il governo non rischia". Intanto, in serata, fonti di Palazzo Chigi sottolineano come il presidente del Consiglio non abbia mai detto o chiesto a Beppe Grillo di rimuovere Giuseppe Conte dal M5S. A quanto si apprende, Draghi ripartirà questa sera per Roma lasciando in anticipo il vertice della Nato di Madrid. Il presidente parteciperà domani al Consiglio dei Ministri convocato per esaminare, tra l'altro, i provvedimenti in materia di caro bollette e assestamento di bilancio. A rappresentare l’Italia ai lavori del Vertice dei Capi di Stato e di Governo della Nato - precisa una nota di Palazzo Chigi - sarà il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.
Il leader del M5S Conte era intervenuto nel primo pomeriggio a proposito delle parole, riportate da Grillo, ovvero di un Draghi che lo voleva fuori dalla guida del Movimento. "Trovo semplicemente grave che un premier tecnico, che ha avuto da noi sin dall'inizio l'investitura per formare un governo di unità nazionale, si intrometta nella vita di forze politiche che lo sostengono peraltro", spiegava dice Conte. "Grillo mi aveva riferito di queste telefonate, noi siamo una comunità e lavoriamo insieme, quindi ero stato informato", sottolineava.
"Ma cos'è questa cosa di Draghi e Conte...", risponde intanto ai cronisti Beppe Grillo lasciando il Senato. Una volta entrato in macchina Grillo si è poi rivolto ai cronisti facendo un gesto con la mano, come a dire 'ma cosa state dicendo...'. A quanto apprende l'Adnkronos, salta intanto la riunione tra Grillo e la delegazione M5S al governo, fissata per le 16,30 di oggi. Un esponente di governo in quota Cinque stelle sostiene che dietro la decisione ci sarebbe soltanto la stanchezza del Garante, alle prese con una girandola di incontri da due giorni. "Grillo è affaticato -afferma la fonte- soltanto questo".