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Libia, Conte: "Dialogo con tutti nell’interesse del popolo libico"

Il premier dopo le polemiche per il mancato incontro con il premier di Tripoli Fayez Al Serraj: "Ho incontrato il generale Haftar per cercare di convincerlo a desistere dall’iniziativa militare"

(Foto Palazzo Chigi)
(Foto Palazzo Chigi)
09 gennaio 2020 | 09.05
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“Su questo dossier vedo da troppo tempo delle rappresentazioni completamente sbagliate. L’Italia fa della coerenza il punto di forza della sua politica internazionale. E io come presidente del Consiglio ho il dovere di assicurare una piena coerenza d’azione anche e soprattutto in materia di politica internazionale. Abbiamo scelto sin dall’inizio di parteggiare per il benessere e la prosperità del popolo libico. Per giungere a questo risultato abbiamo appoggiato, in linea con l’Onu e con il riconoscimento dell’intera comunità internazionale, il governo di accordo nazionale presieduto da Serraj. Ciononostante abbiamo sempre mantenuto un approccio inclusivo, favorendo il dialogo con tutti gli attori libici, perseguendo questa linea anche in occasione della Conferenza di Palermo”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in un'intervista al Foglio, parlando delle polemiche scaturite da mancato incontro con il premier di Tripoli Fayez Al Serraj.

Il presidente del Consiglio sottolinea "che lo scenario libico si è sempre mostrato molto complesso e, in particolare tradizionalmente frammentato in molteplici fazioni, tribù, milizie. Al fine di favorire una soluzione politica che stabilizzasse definitivamente il paese e integrasse tutte le componenti anche della Cirenaica, abbiamo cercato di coltivare sempre anche un dialogo con il generale Haftar. Ed è per questa ragione che ieri pomeriggio, come già altre volte, ho incontrato quest’ultimo per cercare di convincerlo a desistere dall’iniziativa militare e ad abbracciare un percorso di negoziazione utile a indirizzare la Libia verso una definitiva pacificazione”.

Conte ribadisce che il governo italiano sta lavorando "per trovare soluzioni politiche, nel confronto e nel dialogo" e "per quanto possibile, di fare il massimo per evitare che si consolidi un conflitto 'per procura', con attori esterni che invece che contribuire al dialogo e a una soluzione politica, finiscano per alimentare il conflitto armato. Siamo convinti che l’unica soluzione plausibile e sostenibile sia porre fine a tale spirale bellica, promuovendo una dinamica negoziale che ponga al primo posto l’interesse del popolo libico a vivere in pace e in prosperità”.

“Dobbiamo lavorare in queste ore per una immediata cessazione delle ostilità e da questo punto di vista trovo incoraggiante l’esito dell’incontro che si è svolto ieri a Istanbul, evento che si inquadra in una cornice di iniziative che abbiamo assunto anche a livello europeo, insieme alla Francia, alla Germania, al Regno Unito e all’Alto Rappresentante europeo”, aggiunge Conte riferendosi all’esito dell’incontro tra Erdogan e Putin. "Ma non solo. Dobbiamo continuare a coinvolgere tutti gli altri attori, comprese le parti libiche, e le posso anticipare che proprio in queste ore sto organizzando una missione per interloquire con alcuni di questi protagonisti dello scenario internazionale sul dossier libico".

"Allo stesso tempo dobbiamo lavorare perché si creino le premesse per pervenire a un accordo tra le parti che offra una prospettiva politica. Da questo punto di vista continuiamo a sostenere il processo di Berlino, quale tappa significativa della road map politica alla quale stiamo lavorando da tempo. La nostra prospettiva, anche per il futuro, resterà questa: continuare con questi sforzi diplomatici al fine di evitare a tutti costi una guerra civile”, conclude.

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