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Crisi governo, Gualtieri: "Apertura atto irresponsabile"

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14 gennaio 2021 | 16.57
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''L'apertura di una crisi di governo nel pieno di una pandemia, nel momento in cui occorre varare provvedimenti difficili, come quelli varati ieri, di contenimento del virus e di sostegno all'economia, nel momento in cui si sta finalizzando il più grande piano economico della storia d'Italia, è un atto di una irresponsabilità davvero senza precedenti''. Lo sottolinea il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, in un'intervista su Raiuno.

''Noi abbiamo fatto davvero di tutto per realizzare questo patto, questa intesa. Abbiamo fatto di tutto e di più, con grande pazienza. Abbiamo ascoltato le questioni, abbiamo rivisto e migliorato il Recovery Plan, accogliendo proposte che venivano da tutti i partiti e anche da Italia Viva. Abbiamo mostrato e anche il presidente del Consiglio con le sue dichiarazioni di ieri ha dimostrato una totale apertura e però dall'altra parte si è scontrata con una altrettanto totale inaffidabilità'', sottolinea il ministro.

''Italia Viva ha fatto una scelta sbagliata e incomprensibile -aggiunge Gualtieri- ed è una forza totalmente inaffidabile''. ''Noi siamo a fianco di Giuseppe Conte e pensiamo sia un errore gravissimo aprire una crisi di governo nel pieno della pandemia e pensiamo sia necessario proseguire senza sosta l'azione incessante di contrasto al virus e di sostegno all'economia'', afferma ancora Gualtieri. ''Avevo capito che si voleva chiedere il Mes per far risparmiare l'Italia sugli interessi, oggi sta accadendo l'opposto per effetto di questa crisi'', ha detto poi sottolineando: "Solo oggi che abbiamo avuto delle aste sui titoli di Stato, l'Italia e i cittadini per un effetto dell'aumento dello spread che si è determinato hanno perso quasi 8 milioni, 7,6 milioni per l'esattezza che abbiamo 'bruciato' solo per quello che è successo ieri''.

Quanto ai dati economici "li stiamo aggiornando e li vedremo a brevissimo: dicono che siamo in grado di confermare la previsione e possiamo fare leggermente meglio rispetto alle nostre previsioni economiche fatte prima della seconda ondata e questo grazie al fatto che abbiamo potuto mobilitare queste risorse e anche perché c'era affidabilità internazionale e stabilità politica perché sono le condizioni per un paese con il debito pubblico dell'Italia di potersi permettere di intervenire massicciamente come è necessario fare durante una pandemia". "Siamo riusciti ad avere la fiducia dei mercati, il sostegno dell'Europa a far in modo che l'Italia - il Paese con il più alto debito pubblico - potesse fare una delle manovre come quella che abbiamo fatto nel 2020 tra le più massicce che sono state fatte in Europa. Siamo stati colpiti e feriti della pandemia anche sul piano economico ma siamo riuscita a contenere questo impatto".

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