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Draghi al Meeting di Rimini: "Italia grande Paese, ce la farà"

Il premier invita "tutti gli italiani ad andare a votare". Ai giovani: "Siete speranza della politica". Poi avverte: "Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale"

Meeting Rimini / Twitter
Meeting Rimini / Twitter
24 agosto 2022 | 12.42
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"L'Italia è un grande Paese" che "ce la farà anche questa volta". Il premier Mario Draghi interviene al Meeting di Rimini e invita "tutti gli italiani ad andare a votare" alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, dicendosi "certo che il prossimo governo, di qualunque colore politico sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili".

L'inizio è rivolto ai giovani. "Due brevi considerazioni prima di passare alla parte più formale del mio discorso: grazie per il calore di questo applauso, grazie per la vostra accoglienza. Questo entusiasmo mi colpisce molto nel profondo. Voi giovani -oggi parlerò soprattutto ai giovani- vivete la politica come ideali da condividere, come impegno sociale, come testimonianza di una vita coerente con questi ideali. Voi riflettete, combattete, costruite. Ecco perché l'accoglienza, il vostro entusiasmo, mi colpiscono molto, perché voi siete la speranza della politica" dice il presidente del Consiglio.

"Sembravamo avviati verso una ripresa lenta e incerta, a 18 mesi di distanza possiamo dire che non è andata così - afferma il premier - gli italiani hanno reagito con coraggio e concretezza e hanno riscritto una storia che sembrava già decisa. Insieme abbiamo dimostrato che l'Italia è un grande Paese che ha tutto quello che serve per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti".

"Il governo - aggiunge - ha fatto del proprio meglio: per rispondere con prontezza alle esigenze degli italiani; per compiere tutte le scelte necessarie con indipendenza di giudizio; per mantenere alta la credibilità di fronte ai cittadini e ai partner internazionali; e per cercare sempre l’unità di intenti, il dialogo, la coesione sociale. Questo è stato il nostro metodo di lavoro".

"Queste crisi geopolitiche, economiche e ambientali hanno origini che spesso sono fuori dai confini del nostro Paese ma spetta a chi governa dire la verità e insieme rassicurare cittadini con risposte chiare e concrete" sottolinea il presidente del Consiglio. E "sono certo che il prossimo governo, di qualunque colore politico sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l'Italia ce la farà anche questa volta" dice Draghi, che invita ad andare a votare.

"Tra poche settimane gli italiani, sulle base dei programmi, sceglieranno il nuovo Parlamento e, su questo, invito tutti gli italiani ad andare a votare" le parole del premier.

"Le sfide sono molte - sottolinea - e di non facile soluzione: come continuare a diversificare gli approvvigionamenti energetici e calmierare le bollette per famiglie e imprese; come accelerare sulla strada delle energie rinnovabili per combattere il cambiamento climatico; come mantenere il giusto impulso nelle riforme e negli investimenti, per preservare la crescita, la stabilità dei conti pubblici, l’equità; come continuare ad assicurare all’Italia un ruolo da protagonista nel mondo, all’interno dell’Unione Europea e del legame transatlantico".

"Queste questioni, nel loro insieme, presentano un passaggio storico drammatico, che deve essere affrontato con profondità di analisi e coraggio di azione. Le decisioni che prendiamo oggi sono destinate a segnare a lungo il futuro dell’Italia".

ENERGIA - Il premier si sofferma sulla questione energetica. "La Russia non ha esitato a usare il gas come arma geopolitica contro l'Ucraina e i suoi alleati europei. Si parla molto di sovranità, ma dipendere, come è accaduto in passato, per quasi metà delle proprie forniture di gas da un Paese che non ha mai smesso di inseguire il suo passato imperiale è l’esatto contrario della sovranità. Non deve accadere mai più" scandisce il presidente del Consiglio. E "non possiamo dirci europei se non siamo pronti a difendere la libertà dell'Ucraina e dell'Europa".

L'aumento dei costi di energia e gas "hanno raggiunto livelli insostenibili. Abbiamo spinto molto a livello Ue per un tetto massimo al prezzo del gas. Ma alcuni Paesi continuano ad opporsi perché temono blocchi forniture" però "i blocchi frequenti questa estate hanno mostrato i limiti di questa posizione. L'Ue si trova con forniture incerte e costi aumentati. Al prossimo Consiglio europeo sarà presentata una proposta dalla Commissione".

Quanto al nostro Paese, "con i nuovi rigassificatori l'Italia sarà in grado di essere completamente indipendente dal gas russo dall'autunno 2024. È un obiettivo fondamentale per la sicurezza nazionale".

"Anche la crisi energetica dovuta all’invasione russa dell’Ucraina ha richiesto rapidità d’azione - rimarca - In pochi mesi, abbiamo ridotto in modo significativo le importazioni di gas dalla Russia, un cambio radicale nella politica energetica italiana".

"Abbiamo stretto nuovi accordi per aumentare le forniture - dall’Algeria all’Azerbaigian. Gli effetti sono stati immediati: l’anno scorso, circa il 40% delle nostre importazioni di gas è venuto dalla Russia. Oggi, in media, è circa la metà. Abbiamo accelerato lo sviluppo delle rinnovabili – essenziali per ridurre la nostra vulnerabilità energetica, per abbattere le emissioni".

"Nei soli primi otto mesi di quest’anno ci sono state richieste di nuovi allacciamenti ad impianti di energia rinnovabile per una potenza pari a quasi quattro volte quella installata complessivamente nel 2020 e nel 2021. La nostra agenda di diversificazione dal gas russo è stata fondamentale per dare a cittadini e imprese maggiore certezza circa la stabilità delle forniture".

LAVORO - Sul tema lavoro Draghi evidenzia che "il tasso di occupazione è cresciuto e ha toccato i livelli più alti dal 1977, che è l’inizio delle serie storiche. A giugno di quest’anno c’erano 900mila occupati in più rispetto a febbraio del 2021 di cui quasi il 40% con contratti a tempo indeterminato". "Il mercato del lavoro italiano continua però a essere caratterizzato da stipendi bassi e precarietà diffusa, soprattutto tra i giovani. La pandemia e il ritorno dell’inflazione hanno colpito in modo particolarmente severo i più deboli. Tuttavia, l’aumento dei posti di lavoro, il taglio delle tasse per le famiglie, le corpose misure di sostegno hanno permesso di frenare l’aumento delle diseguaglianze. Il governo si è mosso in modo particolare per sostenere le famiglie".

PNRR - Parlando del Pnrr, Draghi spiega che "le erogazioni dei finanziamenti del Pnrr dipendono dalla valutazione che la Commissione fa del Piano e della sua attuazione, dipendono quindi dalla capacità di realizzare le politiche innovative nei tempi stabiliti come fatto finora: abbiamo conseguito tutti gli obiettivi" delle prime due scadenze e "ora siamo al lavoro per raggiungere il più alto numero possibile di obiettivi prima del cambio di governo" dice il presidente del Consiglio rimarcando che il "Pnrr è una prova essenziale per la nostra credibilità".

"La credibilità interna deve andare di pari passo con la credibilità internazionale. Questa è fondamentale perché l’Italia abbia un peso in Europa e nel mondo coerente con la sua storia, con le aspettative dei suoi cittadini. L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione Europea, protagonista del G7 e della NATO. Il nostro debito pubblico – tra i più alti del mondo – è detenuto per oltre il 25% da investitori esteri. Migliaia di aziende straniere si riforniscono dalle nostre imprese, fanno i loro ordini o impiegano i loro capitali in Italia e contribuiscono alla crescita, all’occupazione, al bilancio pubblico. È per questi motivi che protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale" afferma Draghi, nel suo lungo intervento al Meeting di Rimini. "Dalle illusioni autarchiche del secolo scorso alle pulsioni sovraniste che recentemente spingevano a lasciare l’euro, l’Italia non è mai stata forte quando ha deciso di fare da sola", rimarca il presidente del Consiglio.

"La nostra credibilità interna ed esterna ha molto beneficiato della coesione che tutti abbiamo saputo dimostrare davanti alle avversità" evidenzia ancora. Dopo la fine dell'unità nazionale questa "coesione avrà una declinazione diversa" ma "il dialogo tra forze politiche è necessario anche nello scontro tra posizione diverse, si dovrà ritrovare la coesione nel sentire comune di tutti i protagonisti nel loro senso di appartenenza alla Repubblica e agli ideali della Ue".

Il premier chiude il suo intervento al Meeting di Rimini con un messaggio di speranza: le parole sul futuro che ci attende devono "essere di verità e di speranza. Non bisogna tacere le difficoltà che abbiamo di fronte, ma non è nemmeno onesto descriverle come calamità che ci trovano inerti. Voi, noi tutti, supereremo le difficoltà, supereremo questi ostacoli. La fiducia nel futuro sarà la nostra forza".

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