259 voti a favore, via libera anche dalla Lega
La Camera ha approvato il decreto Green pass con 259 voti a favore. Il provvedimento passa ora al Senato. A Montecitorio, anche la Lega ha dato via libera al decreto.
Solo 295 deputati hanno però partecipato alla votazione finale. In aula, dunque, al netto degli assenti 'giustificati' per missione c'erano meno della metà dei deputati del plenum e i visivamente vuoti (anche se ormai l'assemblea, per ragioni di sicurezza sanitaria e prevenzione del Covid, è distribuita parte nell'emiciclico e parte in Transatlantico) si sono notati ancor prima che il display dell'aula rendesse ufficiale il risultato: 295 presenti, 293 votanti, favorevoli 259, contrari 34 e due astensioni. Tutti i gruppi, chi più chi meno, erano largamente sottorappresentati. Alla fine la Lega aveva in aula 45 deputati su 132 (20 in missione) con uno striminzito 34% di presenza. Poco sopra, al 35%, è il dato di Fi con 27 presenti su 76 e 10 onorevoli in missione. Il Pd è al 52,6% con 49 votanti su 93 (20 in missione); Fdi al 54% con 20 presenti su 37 (4 assenti giustificati) e il M5s al 64,7% con 103 votanti su 159 e 30 in missione.
Da registrare infine i voti in dissenso dal gruppo di Veronica Giannone (Fi) e di Guido De Martini (Lega). I due astenuti sono Vittorio Sgarbi e Rosa Menga, ex 5Stelle ora al gruppo Misto.
"Se accolgono le nostre proposte, i nostri odg, sui tamponi gratuiti, rapidi, salivari, sul no alla vaccinazione obbligatoria per tutti i lavoratori, sul no al green pass per i mezzi pubblici, e anche per la sanatoria delle cartelle esattoriali, allora voteremo a favore", le parole di Matteo Salvini in piazza a Castrovillari, in Calabria, prima della votazione.
"Fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica, chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative (...) deve possedere ed è tenuto ad esibire la certificazione verde COVID-19". Si legge nella bozza del decreto sul Green pass approvato oggi in Cdm. "La disposizione di cui al primo periodo non si applica ai bambini, agli alunni e agli studenti nonché ai frequentanti i sistemi regionali di formazione, ad eccezione di coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori".
"Le disposizioni di cui all’articolo 9-ter si applicano anche al personale scolastico dei servizi educativi per l’infanzia, dei corsi serali e dei centri provinciali per l'istruzione degli adulti (C.p.i.a.), dei sistemi regionali di Istruzione e Formazione Professionale (IeF.P.), dei sistemi regionali che realizzano i percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (I.F.T.S.) e degli Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.). Le verifiche di cui al comma 4 dell’articolo 9-ter sono effettuate dai dirigenti scolastici e dai responsabili delle predette istituzioni", si legge ancora.
"Fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica, chiunque accede alle strutture appartenenti alle istituzioni universitarie e dell’alta formazione artistica musicale e coreutica, nonché alle altre istituzioni di alta formazione collegate alle università deve possedere ed è tenuto a esibire la certificazione verde COVID19 di cui all’articolo 9, comma 2".
"I dirigenti scolastici e i responsabili di tutte le istituzioni scolastiche, educative sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni" sul green pass nelle scuole, si sottolinea nella bozza. "Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica sul rispetto delle prescrizioni (...) deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro. Le verifiche delle certificazioni verdi COVID-19 sono effettuate con le modalità indicate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato ai sensi dell’articolo 9, comma 10. Con circolare del Ministro dell’istruzione possono essere stabilite ulteriori modalità di verifica".
L'obbligo del Green pass per accedere nelle scuole "non si applica ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute".
Lavorare in un Rsa, anche come personale esterno, comporterà l'obbligo vaccinale. Chi vorrà sottrarsi verrà sospeso dal lavoro e non percepirà alcuna retribuzione. E' quanto stabilisce il decreto approvato oggi in Cdm, che applica quanto già previsto per il personale sanitario "a tutti i soggetti anche esterni che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa nelle strutture" di ricovero per anziani, si legge nella bozza del dl approdata in Cdm.
Anche in questo caso dall'obbligo sono esclusi i "soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute". Per tutti gli altri che vorranno sottrarsi alla vaccinazione si introduce dunque "la sospensione della prestazione lavorativa", il che "comporta che non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato" fino "all'assolvimento dell'obbligo vaccinale o, in mancanza, fino al completamento del piano vaccinale nazionale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021, fermo restando quanto previsto dall’articolo 4 comma 10".
Multe da 400 a mille euro per il personale, anche esterno, che verrà trovato sprovvisto di Green pass nelle scuole e nelle università. E per i lavoratori che, nelle Rsa, non hanno rispettato l'obbligo vaccinale. E' quanto prevede la bozza di decreto approdata oggi in Cdm. La sanzione sarà applicata anche ai dirigenti e ai datori di lavoro chiamati a vigilare attuando i controlli.