Il leader della Lega rilancia: "Copiamo il modello francese. Draghi in carica, sì a decreto da 30 miliardi per luce e gas"
"Il governo è in carica, può fare quanto fatto da Macron, chiedo ai partiti di non litigare, si può copiare la Francia che ha fatto un decreto da 20 miliardi per luce e gas". Così Matteo Salvini, a margine di un evento elettorale a Messina. "Se - aggiunge - c'è l'ok di tutti la Lega firma un decreto da almeno 30 miliardi". Contro il caro energia, secondo il segretario della Lega serve "un intervento urgente, di guerra. Siamo in guerra contro il Covid e perché c'è una guerra in corso. In tempi di guerra occorrono soluzioni rapide e concrete. La proposta della Lega a tutta la politica italiana, da Letta a Conte, è: dividiamoci su altro" ma "riconvochiamoci subito in Parlamento, riuniamo subito il Consiglio dei ministri" perché "la bolletta della luce o del gas non è di destra o di sinistra".
Sul tema dei migranti, il leader della Lega ribadisce che per il problema degli sbarchi "non occorrono i blocchi, basta semplicemente riattivare i decreti sicurezza". "Al primo consiglio dei ministri si reintroducono i due decreti sicurezza che hanno funzionato per anni, li hanno bloccati ed è scoppiato il caos. Non si sono - aggiunge - mai visti tanti sbarchi di migranti".
Salvini torna poi sul ponte sullo Stretto di Messina, definendolo "assolutamente una necessità, per unire l'Italia all'Europa, non per unire Messina a Reggio. Oltretutto avremmo anche il vantaggio che l'Europa pagherebbe più della metà dei costi. Una volta tanto che da Bruxelles ci danno una mano, cogliamola questa opportunità". Sul ponte "troppi anni di chiacchiere, ora bisogna partire con i lavori, il ponte sullo Stretto non solo unire l'Italia all'Europa, sono posti di lavoro, non avere il ponte costa ai siciliani 5 miliardi l'anno, servono ferrovie all'altezza, certo, ma senza il ponte lo sviluppo non sarà mai garantito", afferma.