Il vice ministro degli Esteri: "Abbiamo tutti i mezzi per raggiungere i nostri obiettivi". Medvedev: "No a colloqui con Kiev ora, negoziati solo con Usa e su ordine post conflitto"
I Paesi occidentali correranno ''rischi colossali'' se forniranno all'Ucraina gli F-16 richiesti. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko citato dall'agenzia di stampa Tass.
"Stiamo vedendo che i Paesi occidentali stanno ancora andando avanti con lo scenario dell'escalation. Ciò comporta rischi colossali per loro stessi", ha affermato Grushko rispondendo a una domanda sulla fornitura di caccia F-16 all'Ucraina. "In ogni caso, questo scenario sarà preso in considerazione in tutti i nostri piani e abbiamo tutti i mezzi necessari per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati", ha proseguito il vice di Sergei Lavrov.
La replica di Kiev è arrivata per voce del consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. "Il nuovo dolce stile della propaganda russa: 'non date all'Ucraina aerei caccia e ritirate i sistemi di difesa missilistici perché questo ci impedisce di attaccarli con i missili. Di che ha paura la Russia? Del consolidamento degli alleati pro-Ucraina. Di una difesa anti missile di alta qualità. Della controffensiva. Degli aerei. Bisogna fare in fretta e di più", ha twittato Podolyak.
A margine del G7 in corso a Hiroshima, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha spiegato che ''non è cambiato nulla'', che la fornitura di caccia F-16 all'Ucraina non rappresenta un punto di svolta nel sostegno a Kiev, né una escalation. Gli Stati Uniti, ha affermato, non avevano mai escluso la possibilità di consegnare F-16 alle forze armate ucraine.
La decisione di consegnarli ora, ha detto Sullivan, rientra nelle necessità della guerra. ''E' arrivato il momento'' di considerare di cosa hanno bisogno le forze armate ucraine per respingere l'aggressione russa e i caccia rientrano in questo, ha affermato Sullivan. Nessuna indicazione, invece, su quanto durerà l'addestramento dei piloti ucraini per l'uso degli F-16.
MEDVEDEV - Quanto ai negoziati, colloqui sull'Ucraina ora non servono, ha affermato il vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Dmitry Medvedev. Negoziati casomai devono svolgersi solo con i "padroni occidentali di Kiev a Washington" e per discutere dell'ordine mondiale post conflitto, ha aggiunto l'ex presidente ed ex premier in un post su Telegram. "Come si può dare inizio a negoziati alla pari con un Paese neo nazista mezzo decaduto e sotto influenza esterna? Negoziati sono possibili solo con i suoi padroni, vale a dire con Washington. Non c'è nessun altro con cui parlare. Ed è possibile trattare solo su un ordine mondiale post conflitto. Ma è troppo presto per parlarne. Non c'è bisogno di alcuna trattativa" al momento.