Media: informazioni di intelligence su un attacco russo entro le prossime 48 ore. Russia: "Leader Donbass chiedono aiuto a Putin"
Crisi Ucraina-Russia, l'invasione russa resta "potenzialmente imminente". Lo ha ribadito il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, confermando che a Washington non si assiste ad alcun segnale di ritiro russo.
Le truppe russe sono "in un avanzato stato di preparazione" per condurre un'azione militare in Ucraina "virtualmente in qualsiasi momento" ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby in un briefing con i giornalisti.
"Diciamo da giorni che le truppe russe sono in posizione da attacco, non è cambiato niente, non c'è una nuova valutazione" ha precisato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, nel briefing con i giornalisti, aggiungendo: "Non facciamo previsioni su una data". "Se ci sarà un'escalation" da parte russa "ci sarà la stessa cosa da parte nostra" ha ribadito Psaki.
"ATTACCO ENTRO 48 ORE" - L'amministrazione americana ha informato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di informazioni di intelligence su un attacco russo entro le prossime 48 ore. "Il presidente ucraino è stato avvertito che la Russia molto probabilmente inizierà un'invasione entro 48 ore, sulla base di intelligence americana", ha detto un funzionario ben informato a Newsweek.
Secondo le fonti, la Russia ha violato oggi lo spazio aereo ucraino con un "possibile volo di ricognizione". La valutazione del Pentagono è di un possibile attacco con raid aerei, missili di crociera e invasione di terra. L'invasione dovrebbe comprendere un'avanzata dalle regioni separatiste del Donbass, dove Mosca ha mandato dei 'peacekeeper', ma anche un'avanzata verso Kiev dalla Bielorussia.
Un'altra fonte di Newsweek ha detto che l'operazione inizierà con un cyber attacco, seguito da un'invasione di terra, probabilmente durante la notte. I piani russi, viene fatto notare, potrebbero comunque cambiare sulla base degli sviluppi. Una fonte vicina al governo Zelensky ha confermato l'avvertimento, ma ha aggiunto che è la terza volta in un mese che Kiev viene avvertita da Washington di un possibile attacco imminente. La notizia dell'avvertimento all'Ucraina di un prossimo attacco viene riferita anche da fonti citate dalla Cnn.
Secondo la Cnn, gli Stati Uniti hanno fatto scattare un nuovo allarme segnalando al governo ucraino che le ultime informazioni di intelligence fanno riferimento ad un attacco imminente su vasta scala, come confermato da fonti ucraine, americane e genericamente occidentali. Il governo di Kiev è stato informato nella mattinata di oggi.
"L'ESERCITO SEGRETO DI PUTIN" - "L'esercito segreto di Putin". Il tabloid tedesco Bild titola così un articolo nel quale rivela di aver scoperto nel sud della Russia, al confine con l'Ucraina, 300 mezzi militari delle forze speciali Spetznaz senza insegne. Una circostanza che ricorda quanto successo in Crimea nel 2014, con l'arrivo dei cosiddetti 'omini verdi'.
La Russia ha spostato quasi il 100 per cento delle forze che sono necessarie per l'invasione dell'Ucraina. Lo ha detto una fonte della Difesa degli Stati Uniti, riaffermando "la valutazione che Putin sia pienamente pronto a condurre un'invasione su larga scala e che questa sia un'opzione probabile".
Le capacità militari russe lungo il confine ucraino sono "quasi al 100% di tutte le forze che il Pentagono aveva anticipato che Vladimir Putin avrebbe spostato nell'area", ha detto la fonte della Difesa, "si stanno avvicinando al 100%". Il presidente russo "ha un'ampia gamma di capacità" che ha già spostato verso il confine ucraino, compresa "una significativa capacità offensiva missilistica", ha sottolineato la fonte.
L'80% delle forze russe ammassate al confine ucraino sono "in quelle che consideriamo posizioni avanzate, pronte ad agire" ha detto una fonte del Pentagono, secondo cui le forze dispiegate "intorno all'Ucraina e in Bielorussia sono pronte come dovrebbero" per un'invasione. La fonte sostiene che le forze russe siano "abbastanza vicine", a circa "cinque chilometri".
APPELLO SEPARATISTI A PUTIN - Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha reso noto che i leader delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk Denis Pushilin e Leonid Pasechnik hanno chiesto al presidente russo Vladimir Putin "assistenza per respingere l'aggressione delle forze ucraine" e per evitare vittime tra i civili.
"I capi di queste repubbliche, a nome loro e del loro popolo, hanno espresso gratitudine al presidente russo per il riconoscimento dei loro stati", ha detto Peskov citando la lettera inviata dai due leader, nella quale denunciano poi che "le azioni del regime di Kiev testimoniano l'indisponibilità di mettere fine alla guerra nel Donbass". "Il regime di Kiev - accusano - vuole risolvere il conflitto con la forza".
L'Ucraina - ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Uleba - ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu dopo l'appello a Mosca delle amministrazioni sotto occupazione russa a Donetsk e Luhansk con la richiesta di fornire assistenza militare, che è una ulteriore escalation nella situazione di sicurezza".
L'appello dei leader separatisti del Donbass alla Russia perché intervenga contro "l'aggressione di Kiev" è "un esempio di un'operazione sotto falsa bandiera", di pretesto che Mosca vuole utilizzare per giustificare un attacco contro l'Ucraina, ha detto a stretto giro la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, in un briefing con i giornalisti.
"Certamente crediamo che altre truppe russe stiano entrando nella regione, non oltre quella regione, questo è quello che vediamo", ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby, parlando dell'arrivo di altri militari di Mosca nel Donbass. "Non possiamo confermare con grande precisione i numeri, in quale formazione sono e quali sono le capacità - ha aggiunto Kirby - Ma certamente crediamo che stia succedendo".
STATO D'EMERGENZA IN UCRAINA - Il Parlamento di Kiev ha approvato lo stato d'emergenza in tutto il Paese, ad eccezione delle repubbliche di Donetsk e Luhansk, la cui indipendenza è stata riconosciuta due giorni fa da Mosca, a partire da domani e per 30 giorni.
Intanto il governo ha iniziato a richiamare in servizio i riservisti dell'esercito di età compresa tra 18 e 60 anni. E' quanto prevede un decreto firmato dal presidente Zelensky e che indica come il Paese si stia preparando a difendersi da un'invasione russa. I riservisti dovranno prestare servizio per un massimo di un anno, si legge nel decreto. Zelensky vuole così aumentare di circa duecentomila soldati il suo esercito.
Le Guardie di confine in Ucraina hanno inoltre introdotto nuove restrizioni: c'è ora quindi il divieto ad avvicinarsi al confine la notte, di fotografare o filmare siti delle Guardie di confine e gli stranieri non possono avvicinarsi al confine a qualsiasi ora. Le navi, inoltre, non possono lasciare i porti la notte.
Il Parlamento ucraino ha approvato un pacchetto di sanzioni contro tutti i 351 deputati della Duma che nei giorni scorsi hanno votato a favore del riconoscimento delle due autoproclamate Repubbliche del Donbass e dell'utilizzo di truppe russe all'estero. Lo riporta il Guardian, precisando che le sanzioni prevedono, tra l'altro, il divieto di ingresso in Ucraina ed il congelamento degli asset nel Paese. Sempre secondo il Guardian, il Parlamento avrebbe approvato in prima lettura anche una legge che permette agli ucraini di girare armati e di agire per autodifesa. "L'adozione di questa legge è assolutamente nell'interesse dello Stato e della società", hanno affermato in una nota gli autori del disegno di legge, aggiungendo che si tratta di una misura necessaria a causa delle "minacce e dei pericoli esistenti per i cittadini ucraini".
Il governo ucraino ha intanto sollecitato i cittadini ucraini residenti in Russia - si stima che siano più di 2,5 milioni - a lasciare il Paese immediatamente denunciando il rischio di una invasione militare da parte delle forze di Mosca. Il ministero degli Esteri ha diffuso una raccomandazione in questo senso citando "la crescente aggressione della Russia contro l'Ucraina che, fra l'altro, rischia di portare restrizioni significative alla capacità di fornire assistenza consolare".
Denunciata questa mattina la morte di un soldato ucraino e il ferimento di altri sei militari a causa di una serie di attacchi di artiglieria da parte delle milizie separatiste nella regione del Donbass. Il Joint Forces Command ha indicato sul proprio account Facebook che nelle ultime 24 ore si sono verificati 96 attacchi da parte di milizie separatiste, di cui 81 con armi pesanti, riferendo che nell'ambito di questi scontri è morto un soldato colpito da schegge. "A seguito degli attacchi di artiglieria, un militare ha subito ferite letali. Un altro militare è stato ferito ed è stato evacuato in una struttura medica, mentre altri cinque hanno riportato ferite da combattimento" e sono stati curati sul posto, ha riferito il Comando militare ucraino.
ZELENSKY: "VOGLIAMO ADERIRE A NATO" - "Accogliamo con favore le misure adottate contro la Russia dalla comunità internazionale e ce ne aspettiamo delle altre". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso di una conferenza stampa con i presidenti di Polonia e Ucraina, dicendo che Kiev si aspetta "una risposta dura, severa e immediata da parte della comunità internazionale nei confronti della Russia". "Confermiamo - ha aggiunto - le nostre aspirazioni europee e la nostra aspirazione ad aderire alla Nato".
La Russia ha compiuto "un atto di aggressione nei confronti dell'Ucraina" riconoscendo le repubbliche di Donetsk e Luhansk come indipendenti, siamo ''tutti d'accordo su questo crimine'' commesso da Mosca, ha detto ancora. "E' arrivato il momento di reagire con forza" alle ultime mosse del governo russo, compreso il riconoscimento delle due regioni separatiste del Donbass, ha aggiunto, continuando: "Stiamo discutendo di possibili decisioni che potrebbero essere assunte per reagire alla Russia".
Il riconoscimento delle due repubbliche separatiste è una "decisione unilaterale di uscire dagli accordi di Minsk", ha affermato Zelensky e "la presenza militare della Federazione Russa nel territorio occupato del Donbass si è nascosta dietro l'uniforme separatista e ora vediamo che si tratta di una deviazione unilaterale dagli accordi di Minsk'', ha detto.
"Questo è un indebolimento dei tentativi ucraini e internazionali di regolare la situazione nel Donbass ucraino'', ha aggiunto.
MOSCA SULLE SANZIONI: "RISPOSTA SARA' DOLOROSA" - La risposta della Russia alle nuove sanzioni annunciate dagli Usa, dopo il riconoscimento da parte di Mosca delle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, sarà "forte, non necessariamente simmetrica" e "dolorosa". "Non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che alle sanzioni verrà data una risposta forte, non necessariamente simmetrica, ma ben calcolata e dolorosa per la parte americana", si legge in una nota pubblicata sul sito web del ministero degli Esteri russo. "La pressione delle sanzioni non è in grado di influire sulla nostra determinazione a difendere i nostri interessi", si legge nella dichiarazione.
DOMANI VERTICE STRAORDINARIO UE - Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha intanto convocato per domani sera alle 20 a Bruxelles un summit straordinario dei capi di Stato e di Governo dell'Ue per discutere degli ultimi sviluppi della crisi. Verranno discussi nel vertice "gli ultimi sviluppi, come proteggere l'ordine internazionale basato sulle regole, come comportarsi con la Russia, in particolare come fare in modo che risponda delle sue azioni, come sostenere ulteriormente l'Ucraina e il suo popolo". Per Michel "non c'è posto nel XXI secolo per l'uso della forza e della coercizione per modificare i confini".