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Ucraina, Russia: "Attacco Belgorod non favorisce negoziati"

Le parole dopo il raid al deposito di carburante nella città russa. Sulle forniture di gas: "Pagamento in rubli? Decisione potrebbe essere annullata". Il commento alle frasi di Draghi dopo il colloquio con Putin

Afp
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01 aprile 2022 | 12.22
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L'attacco aereo contro il deposito di carburante a Belgorod, in Russia, che Mosca ha attribuito alle forze ucraine, non crea "condizioni favorevoli" ai negoziati tra i due Paesi. Lo ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, precisando che "ovviamente il presidente Vladimir Putin è stato informato".

La città di Belgorod si trova appena a nord del confine con l'Ucraina. Otto serbatoi di petrolio sarebbero andati in fiamme dopo il raid aereo, riferisce la Tass, che cita una fonte del ministero per le Emergenze, secondo cui al lavoro per li spegnimento degli incendi sarebbero stati impegnati 170 uomini e 50 mezzi. Lo staff al deposito di carburante è stato intanto evacuato e non si registrano vittime, ha spiegato Rosneft, la società che gestisce la struttura.

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, non ha "né confermato né smentito" la notizia che l'Ucraina abbia bombardato un deposito di carburante nella città russa di Belgorod, come denunciato dal governatore Vyacheslav Gladkov, secondo cui il raid sarebbe stato condotto da due elicotteri ucraini.

"Non posso confermare né smentire l'affermazione secondo cui l'Ucraina sia coinvolta in questo semplicemente perché non sono a conoscenza di tutte le informazioni militari", ha dichiarato Kuleba nel corso di un punto stampa in Polonia.

Per quanto riguarda le forniture di gas russo, non si interromperanno se i pagamenti in rubli non avverranno oggi ha chiarito ancora il portavoce del Cremlino, nel giorno in cui è entrato in vigore il decreto del presidente Vladimir Putin, che impone ai "Paesi ostili" il pagamento in rubli delle forniture di gas. "Il pagamento per quelle consegne che sono in corso ora non dovrebbe essere effettuato oggi, dovrebbe essere effettuato alla fine della seconda metà del mese, aprile, o anche all'inizio di maggio", ha spiegato Peskov.

La decisione di far pagare in rubli le forniture di gas ai 'Paesi ostili' potrebbe essere annullata in futuro a certe condizioni, ma al momento è "l'opzione più affidabile". Peskov, rispondendo alla domanda se questa misura possa essere revocata, ha detto: "Certo, se ci sono altre condizioni, ma in quelle attuali i rubli sono l'opzione preferibile e affidabile per noi".

IL COMMENTO ALLE PAROLE DI DRAGHI DOPO IL COLLOQUIO CON PUTIN

"Tutto quello che ritenevamo opportuno dire al termine della conversazione lo abbiamo indicato le nostro messaggio. L'operazione speciale continua". Il portavoce del Cremlino ha poi risposto così ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle parole pronunciate ieri dal premier Mario Draghi, secondo cui Vladimir Putin nel colloquio telefonico di mercoledì gli avrebbe detto che non ci sono ancora le condizioni per un cessate il fuoco in Ucraina.

INTELLIGENCE BRITANNICA

"La probabile perdita di rifornimenti di carburante e di munizioni dai depositi" di Belgorod - probabile oggetto di un attacco ucraino - "potrebbe aggiungere ulteriore tensione a breve termine sulle catene logistiche della Russia, già sotto pressione". Lo scrive l'intelligence britannica in una nota diffusa dopo la segnalazione di 'incendi' nella città russa non lontana dal confine ucraino. Il Ministero della Difesa di Londra ritiene che i rifornimenti alle truppe russe che circondano Kharkiv potrebbero essere "particolarmente colpiti" dalla distruzione dei depositi di Belgorod.

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