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Accordo sul grano, Putin a Erdogan: "Pronti a negoziati ma via le sanzioni"

Incontro tra il presidente russo e il suo omologo turco a Sochi sul Mar Nero

Il presidente russo Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan
Il presidente russo Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan
04 settembre 2023 | 07.49
LETTURA: 3 minuti

''Siamo pronti a ripristinare l'accordo su grano. E lo faremo subito non appena verranno soddisfatti gli accordi già presenti'' e ''verranno rimossi gli ostacoli sui prodotti russi''. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel corso di una conferenza stampa congiunta con l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan a Sochi. ''L'Occidente ci ha ingannato sull'accordo sul grano'' e ''l'aumento dei prezzi dei generi alimentari non è collegato'', ha proseguito Putin, ribadendo che "siamo stati semplicemente costretti a ritirarci dall'accordo sul grano".

Putin ha anche accusato l'Ucraina di utilizzare i corridoi umanitari creati per trasportare grano per condurre attacchi terroristici. "Mentre la Russia ha chiaramente fornito garanzie di sicurezza per le spedizioni nell'ambito di questo accordo sul grano, l'altra parte ha utilizzato i corridoi umanitari per attacchi terroristici contro installazioni civili e militari russe", ha detto Putin, aggiungendo che questo "non poteva più essere tollerato".

Il presidente russo ha quindi annunciato che la Russia sta negoziando ''accordi con sei Paesi africani ai quali siamo pronti a fornire gratuitamente cereali''. ''Siamo molti vicini alla fine negoziati'' grazie ai quali ''Mosca intende fornire diverse quantità di cereali a prezzi vantaggiosi a Paesi che ne hanno bisogno''. In questo contesto Putin ha voluto ringraziare ''il Qatar che è pronto a supportare i Paesi più poveri''. In particolare la Russia considera gli accordi raggiunti con la Turchia e il Qatar come ''un'alternativa'' all'accordo sull'esportazione del grano firmato a luglio dello scorso anno a Istanbul con l'Ucraina grazie alla mediazione dell'Onu e di Ankara, ma non si tratta di un accordo sostitutivo, ha precisato Putin.

Secondo il leader del Cremlino l'incontro con Erdogan, durato un'ora e mezza, è stato ''un successo''. ''Le relazioni tra la Russia e la Turchia si stanno sviluppando con successo in tutti i settori e in tutte le direzioni. L'incontro è stato un successo'', ha detto Putin. econdo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov i due leader non firmeranno nessun documento.

ERDOGAN: ACCORDO GRANO ESSENZIALE

L’accordo sui cereali del Mar Nero svolge un 'ruolo chiave' nella crisi alimentare globale, ha detto dal canto suo Erdogan, secondo il quale l'accordo funge da 'respiratore'' per chi è nel bisogno, come ad esempio in Africa. Ankara è pronta a fare il necessario per inviare grano ad alcuni paesi poveri dell'Africa, Turchia e Russia concordano su questo, ha assicurato Erdogan, sottolineando che le alternative all'accordo sul grano proposte non sono "sostenibili, sicure, permanenti' come lo è l'iniziativa sul Mar Nero.

Quanto alla guerra in Ucraina, la Turchia è pronta a fare la sua parte per fare in modo che Mosca e Kiev abbiano negoziati diretti.

ACCORDO SUL GRANO: COS'E'

A luglio Mosca non ha rinnovato l'accordo che creava corridoi sicuri per il trasporto delle esportazioni del grano sul Mar Nero, lamentandosi del fatto che le sue esportazioni di grano e fertilizzanti sono state ostacolate dalle sanzioni imposte dai sostenitori occidentali dell'Ucraina a causa della guerra.

L'accordo, che Erdogan ha contribuito a negoziare, ha mantenuto le esportazioni di grano ucraino dall'estate scorsa, garantendo così le catene di approvvigionamento globali. Il presidente turco ha chiesto alla Russia di revocare il blocco, sottolineando che l'accordo è essenziale per la stabilità alimentare nel mondo e per garantire la sicurezza nella regione del Mar Nero. La Turchia ha anche un interesse nelle forniture di gas russo attraverso il Mar Nero. Il leader del Paese Nato agisce come una sorta di mediatore tra l'Ucraina e la Russia, scegliendo di non aderire alle sanzioni di guerra occidentali.

Prima che l'accordo sul grano fosse sospeso, l'Ucraina, un Paese agricolo, era riuscita a esportare via mare circa 33 milioni di tonnellate di grano e altri prodotti agricoli dall'estate del 2022. Il Paese martoriato dipende disperatamente dalle entrate derivanti dalle esportazioni.

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