Nel mese di marzo 3000 militari di Mosca si sarebbero arresi
Nel mese di marzo il numero di soldati della Russia intenzionati ad arrendersi nella guerra in Ucraina è raddoppiato, portando a oltre 3mila le chiamate alla linea telefonica predisposta dalle autorità di Kiev. I numeri, scrive Ukrainska Pravda, vengono riferiti da Vitaliy Matvienko, portavoce del progetto Voglio Vivere messo a punto dall'intelligence di Kiev per favorire la resa dei soldati russi.
"L'intelligence militare conferma il forte incremento di invasori russi che vogliono arrendersi per salvarsi la vita", ha detto il portavoce, aggiungendo che l'intelligence militare ha anche notato un aumento "della cattura di occupanti sul campo di battaglia". Secondo i servizi di Kiev, l'aumento dei soldati desiderosi di arrendersi è legato alle aspettative di una controffensiva ucraina.
ZAPORIZHZHIA - Quattro dipendenti della centrale nucleare di Zaporizhzhia (Znpp) sono stati rapiti dagli invasori russi. Lo denuncia su Telegram la compagnia ucraina dell'energia nucleare Energoatom, sottolineando che i quattro sono stati sequestrati malgrado fossero considerati "leali" nei confronti degli occupanti.
"La sera del 6 aprile, invasore mascherati hanno fatto irruzione in uno degli edifici della Znpp temporaneamente occupata e hanno portato via quattro impiegati del servizio di protezione. I dipendenti sono stati portati in una direzione sconosciuta e si ignora dove si trovino", riferisce Energoatom, citata dai media ucraini. I quattro, viene sottolineato, erano considerati "leali" alla dirigenza della centrale imposta dagli occupanti, con la quale avevano anche firmato un contratto. Fra loro vi è anche Mark Volkov, vice capo della nuova autorità della centrale, "che ha contribuito in ogni modo alle attività illegali degli invasori".
I quattro non avevano però il passaporto russo e, secondo Energoatom, ciò ha probabilmente indispettito gli occupanti. "Anche la collaborazione con gli occupanti non gli ha salvati dalle cantine", nota Energoatom, facendo riferimento alle camere delle torture e gli interrogatori allestite dai russi.