La Casa Bianca corre ai ripari: "Folle". Stoltenberg: "L'Alleanza difenderà tutti i suoi membri"
Donald Trump assesta un colpo alla Nato e serve un assist alla Russia di Vladimir Putin, aggiungendo ulteriore tensione ad un quadro internazionale già precario. L'ex presidente degli Stati Uniti, che punta dritto alla nomination repubblicana nella corsa alla Casa Bianca, rispolvera un vecchio cavallo di battaglia puntando il dito contro i membri della Nato che non investono il 2% del Pil per la Difesa.
The Donald, però, stavolta esagera. Nel comizio di Conway, in South Carolina, Trump arringa la folla affermando che non esiterebbe a "incoraggiare" la Russia ad attaccare i Paesi della Nato che non rispettano i loro impegni finanziari. Un messaggio dirompente, in un contesto caratterizzato dalla guerra tra Ucraina e Russia, con Kiev che aspetta le armi dagli Usa per continuare a resistere all'offensiva di Putin. Il pacchetto da 61 miliardi di dollari è bloccato al Senato, a Washington, dove si fa sentire proprio l'influenza di Trump su una pattuglia di repubblicani.
L'ex presidente fa sobbalzare l'Alleanza Atlantica raccontando che in passato, in una riunione della Nato, ha confidato a un altro capo di Stato che gli Stati Uniti sotto la sua leadership non avrebbero difeso nessun Paese considerato "delinquente". "Il presidente di un grande Paese si è alzato e ha detto: 'Beh, se non paghiamo, e se siamo attaccati dalla Russia, chi ci proteggerà?'". Trump in quella circostanza ha risposto: "Non paghi, sei un delinquente. Nessuno ti proteggerebbe. Anzi, li incoraggerei a fare quello che vogliono. Devi pagare, Devi pagare i tuoi conti".
L''exploit' di Trump costringe la Casa Bianca a correre immediatamente ai riparti, in un momento già complicato per il presidente Joe Biden che cerca di contenere la strategia di Israele a Gaza. "Incoraggiare l'invasione dei nostri alleati più stretti da parte di regimi assassini è spaventoso e folle e danneggia la nostra sicurezza nazionale, la stabilità globale e la nostra economia", dice Andrew Bates, portavoce della Casa Bianca. D'altra parte, si fa notare, il trend rispetto alla denuncia di Trump è cambiato. Al 2022, sette Paesi Alleati (ora sono 31) spendevano almeno il due per cento del loro pil per la difesa. Erano solo tre nel 2014.
A Trump, replica anche - e soprattutto - il segretario generale della Nato. "La Nato resta pronta e in grado di difendere tutti gli alleati, ogni attacco alla Nato avrà una risposta forte e unita", dice Stoltenberg, con parole che rispondono in particolare alle esigenze di Polonia e paesi baltici. Putin, d'altra parte, nella recente intervista al giornalista statunitense Tucker Carlson ha dichiarato che la Russia non ha nessun motivo per attaccare la Polonia - a meno che Varsavia non attacchi per prima - o la Lettonia. Rassicurazioni che, inutile sottolinearlo, non hanno nessun valore per i vertici polacchi, lituani, lettoni e estoni.
"Qualsiasi affermazione secondo cui gli alleati non si difenderanno a vicenda mina tutta la nostra sicurezza, compresa quella degli Stati Uniti - aggiunge Stoltenberg in una nota - e mette ancora di più a rischio i soldati americani ed europei. Mi aspetto che, indipendentemente da chi vincerà le elezioni presidenziali, gli Stati Uniti restino un alleato della Nato forte e impegnato".