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Trump incriminato per caso Stormy Daniels: "Oltre 30 capi d'accusa"

Secondo fonti alla Cnn, l'ex presidente dovrebbe comparire in tribunale martedì prossimo. Ira del tycoon: "Persecuzione politica"

Fotogramma /Ipa
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31 marzo 2023 | 08.36
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L'ex presidente Usa Donald Trump, incriminato dal gran giurì di Manhattan per il caso Stormy Daniels, dovrà affrontare più di 30 capi d'accusa relativi a frode aziendale. A dirlo alla Cnn sono due fonti a conoscenza del caso. E' la prima volta nella storia degli Stati Uniti che un ex presidente dovrà affrontare accuse penali. Secondo diverse fonti, continua la Cnn, Trump dovrebbe comparire in tribunale martedì. Ira del tycoon alla notizia dell'incriminazione, che ha definito una "persecuzione politica e interferenza elettorale al più alto livello della storia".

L'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha indagato Trump in relazione al suo presunto ruolo nell'operazione di riciclaggio del denaro versato alla pornostar Stormy Daniels, all'anagrafe Stephanie Clifford: il denaro - 130mila dollari - sarebbe stato versato nel 2016 con l'obiettivo di ottenere il silenzio della donna su una relazione avuta con Trump nel 2006.

IRA TRUMP: "PERSECUZIONE" - Subito dopo la notizia bomba della sua incriminazione a New York, Donald Trump, che è stato colto di sorpresa dall'annuncio, si è attaccato al telefono per chiamare leader repubblicani al Congresso, ed esponenti della commissioni della Camera che stanno tentando di mettere a loro volta sotto inchiesta il procuratore di Manhattan, Alvin Bragg.

Secondo fonti informate citate dalla Cnn, l'ex presidente ha voluto accertarsi del sostegno dei suoi alleati al Congresso per contrastare l'incriminazione. "Una persecuzione", sostiene, ad opera della "sinistra radicale dem, nemica degli uomini e donne lavoratori del Paese", che, dalla sua prima discesa in campo nel 2016, "è stata impegnata in una caccia alle streghe per distruggere il movimento del Make America Great Again".

E poi Trump ha collegato questa inchiesta per il caso Stormy Daniels, a tutte le altre che lo hanno visto e lo vedono protagonista: "Russia, Russia, Russia, la frode di Mueller, Ucraina, Ucraina, Ucraina, il falso impeachment 1 e il falso impeachment , il raid illegale e incostituzionale a Mar a Lago ed ora questo", ha scritto riferendosi al Russiagate, al Kievgate, che ha portato al primo impeachment, al secondo per l'assalto al Congresso e l'inchiesta per le carte segrete.

"I democratici hanno mentito, imbrogliato e rubato nella loro ossessione di 'incastrare Trump', ma ora hanno fatto l'impensabile, incriminare una persona completamente innocente in un atto di sfacciata interferenza elettorale", aggiunge riferendosi al suo ruolo di candidato presidenziale. "Non è mai stato fatto nella storia del nostro Paese - continua Trump - i democratici hanno imbrogliato nei decenni innumerevoli volte, anche spiando la mia campagna, ma usare il sistema della giustizia per colpire un avversario politico, che è l'ex presidente e di gran lunga il principale candidato presidenziale, questo non è mai successo prima".

Poi ha puntato il dito contro il procuratore Bragg, ripetendo l'accusa che è stato "scelto e finanziato da George Soros", il miliardario nemico giurato dall'estrema destra Usa, "una vergogna". E l'accusa anche di fare "il lavoro sporco di Joe Biden", dicendosi convinto che "questa caccia alle streghe sarà un boomerang per Biden: gli americani capiscono esattamente quello che stanno facendo gli estremisti radicali, tutti lo possono vedere: così il nostro movimento e il nostro Partito, unito e forte, sconfiggerà Bragg, poi Biden e caccerà tutti questi imbroglioni democratici".

IL LEGALE: "NON C'È CRIMINE" - La prima reazione di Donald Trump di fronte alla notizia dell'incriminazione a New York è stata "di shock". E' quanto ha rivelato Joe Tacopina, avvocato dell'ex presidente, intervistato dall'Abcnews, sottolineando che nonostante "le voci e fughe di notizie, è stato uno shock vedere che succedeva veramente". In un'altra intervista, l'avvocato ha assicurato che Trump "non farà nessun patteggiamento", dichiarandosi colpevole.

"Non succederà, non c'è crimine", ha detto alla Nbc riferendosi alle accuse del procuratore Alvin Bragg. "Non so se si arriverà a processo perché abbiamo delle sostanziali argomentazioni legali", ha aggiunto. "Alla fine, speriamo veramente e lui spera che lo stato di diritto prevalga", ha concluso affermando che "nei miei 32 anni di carriera come avvocato, non ho mai sentito lo stato di diritto colpito a morte nel nostro Paese come è successo ieri".

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