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Nord Stream, scoperta quarta falla nei gasdotti

Le fughe a pochi chilometri di distanza le une dalle altre. Mosca accusa: "Perdite in zona sotto controllo intelligence Usa"

(Fotogramma)
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29 settembre 2022 | 08.31
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Nuova fuga di gas, la quarta, dalle condutture di Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico. E' quanto ha scoperto la Guardia costiera svedese, precisando che tre delle quattro falle all'origine delle fuoriuscite sono situate alla distanza di pochi chilometri le une dalle altre. "Attualmente due falle sono in acque svedesi, una più grande sovrastante Nordstream 1 e l'altra più piccola sovrastante Nordstream 2", ha reso noto. Le due fughe di gas nella zona esclusiva economica svedese sono situate ad un miglio di distanza l'una dall'altra, ossia meno di 1,8 chilometri.

Le altre due perdite sono avvenute nell'area danese del Mar Baltico. Tra la falla più piccola in acque svedesi su Nordstream 2 e quella più vicina in acque danesi ci sono 2,6 miglia nautiche. Tutte e quattro sono situate in prossimità dell'isola danese di Bornholm.

L'unità di intelligence della polizia svedese (Saepo) si è assunta l'incarico di indagare sulle fughe di gas e non ha escluso la possibilità che dietro al presunto sabotaggio ci sia "una potenza straniera".

RUSSIA - Le falle ai gasdotti Nord Stream riguardano la zona economica esclusiva di Danimarca e Svezia, un'area sotto il pieno controllo delle agenzie di intelligence americane, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, parlando con Soloviev Live TV, ricordando che funzionari americani a Washington avevano sostenuto qualche tempo fa che NordStream 2 non sarebbe mai entrato in funzione. La portavoce ha chiesto quindi al presidente americano Biden di rispondere alla domanda se Washington abbia tradotto in pratica la sua minaccia il 25 e 26 settembre scorsi.

"Parlando del luogo in cui è avvenuto l'incidente, ci sono state illazioni sul fatto che si trattasse di acque neutrali. Ma si tratta della zona economica esclusiva di Danimarca e Svezia, paesi centrati sulla Nato, pieni di armi di fabbricazione statunitense e che sono completamente controllati dalle agenzie di intelligence americane, che hanno l'intera controllo della situazione laggiù", ha affermato.

DANIMARCA: NON È STATO INCIDENTE - Un sabotaggio "deliberato, non un incidente". Si è espresso così il ministro degli Esteri della Danimarca, Jeppe Kofod, parlando con Sky News, di quanto avvenuto ai gasdotti NordStream. "E' un fatto senza precedenti, non abbiamo mai visto questo genere di attacco o sabotaggio a infrastrutture energetiche europee cruciali - ha detto - Non la prendiamo alla leggera, è qualcosa su cui stiamo lavorando in stretto contatto con gli alleati Ue e Nato".

MOSCA ACCUSA WASHINGTON - Mosca rilancia intanto le accuse a Washington per il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico. In alcune dichiarazioni affidate alla Tass, l'ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, insiste sulla necessità di un'inchiesta per chiarire i fatti e allude chiaramente a responsabilità di parte americana. "Registriamo i tentativi di alcuni legislatori americani di incolpare la Russia degli incidenti che sono sopravvenuti ai gasdotti NordStream 1 e 2", afferma. "Forse hanno una vista migliore dall'alto di Capitol Hil. Ma se questo è il caso devono anche aver visto appena il giorno prima le attività delle navi da guerra americane esattamente sul luogo della rottura dell'infrastruttura russa. O notato droni ed elicotteri che sorvolavano la zona. O osservato le esercitazioni americane subacquee con esplosivi condotte nella stessa zona qualche tempo fa. E poi devono aver ricordato la promessa del presidente Biden di 'mettere fine' al progetto del NordStream 2".

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