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Migranti

Open Arms, Salvini dice no allo sbarco

(Twitter /Oscar Camps)
(Twitter /Oscar Camps)
22 dicembre 2018 | 10.08
LETTURA: 7 minuti

Sbarco negato in Italia alla nave Open Arms con 311 migranti a bordo. "La mia risposta è chiara: i porti italiani sono chiusi!", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha aggiunto: "Per i trafficanti di esseri umani e per chi li aiuta, la pacchia è finita''. Dopo il rifiuto anche di Malta, in serata è arrivato il via libera di Madrid a far sbarcare i migranti nel porto di Algeciras.

Al rifiuto del ministro dell'Interno replica via Twitter il fondatore dell'ong Proactiva, Oscar Camps: "Matteo Salvini, la tua retorica e il tuo messaggio, come tutto in questa vita finirà. Però sappi - sottolinea - che tra qualche decennio i tuoi discendenti si vergogneranno di ciò che fai e che dici". "Pazzesco, ora dalla Ong spagnola con nave battente bandiera spagnola ricevo anche maledizioni sui miei figli. A vergognarsi dovrebbe essere questo 'signore' - twitta Salvini -. Confermo il messaggio: i porti italiani sono chiusi. Gli italiani mi hanno mandato al governo per difendere i confini e fermare il business dell'immigrazione clandestina. E io vado avanti".

Nei giorni scorsi la nave ha salvato 307 persone da tre imbarcazioni diverse alla deriva e ora attende l'indicazione di un porto sicuro dove poter far sbarcare i migranti. Al momento Malta ha accettato di far scendere solo una mamma con il suo neonato di appena 2 giorni - nato su una spiaggia libica prima dell'imbarco su un gommone - raccogliendo l'appello della Ong che aveva pubblicato su Facebook l'immagine della giovane donna con il piccolo avvolto in una coperta e in un giubbotto. La Valletta però ora nega "anche l'approvvigionamento", denuncia la Ong che lancia l'allarme per le condizioni dei migranti a bordo.

Sul caso interviene il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli che su Twitter torna a dire: "Serve una risposta dell'intera Europa all'emergenza #migranti". Tra i 5S il senatore Gregorio De Falco sottolinea all'Adnkronos come questo episodio dimostri "la necessità di avere una condivisione europea del fenomeno". Mentre la senatrice Elena Fattori fa notare che "i porti non sono chiusi" e una eventuale decisione in tal senso "non spetta a Salvini".

Intanto i vertici del movimento politico demA, in primis il presidente Luigi de Magistris, dicono di essere pronti ad accogliere i migranti "sopravvissuti grazie ai soccorritori di Open Arms, il porto di Napoli è e sarà sempre aperto per salvare vite umane”.

La presa di posizione del ministro dell'Interno scatena un coro di voci contrarie alla decisione di non far sbarcare i migranti. Laura Boldrini, deputata di Liberi e Uguali ed ex presidente della Camera, attacca il responsabile del Viminale: "Questa operazione - sottolinea all'Adnkronos - è il miglior regalo di Natale possibile per Salvini, perché così può dimostrare di esistere". Finora "siamo a zero accordi bilaterali con i Paesi di origine, zero strategia di condivisione con i Paesi europei e dunque zero soluzione", rimarca la parlamentare di Leu. Per Gino Strada, fondatore dell'Ong italiana Emergency, la scelta di Salvini è "in linea con tutte le dichiarazioni precedenti" del ministro, "la solita volgarità, assenza di umanità, il solito bullismo nell'affrontare quelle - nota - che sono tragedie per altre persone".

Contro la decisione del ministro dell'Interno si leva anche la voce di padre Alex Zanotelli, missionario pacifista in prima linea nella difesa degli ultimi, che sottolinea: "Un sacrilegio chiudere i porti nel cuore del Natale". "Mi vergogno di questo Paese e di avere un governo del genere", aggiunge. Per Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio già presidente della Fondazione Cei Migrantes, "questo Natale ancora una volta, con i morti in mare e l'annuncio della chiusura dei porti italiani, ci dice che il regalo natalizio dell'Europa dei nazionalismi è questo: più morti e incapacità di una politica migratoria".

Parole a cui replica il ministro dell'Interno Matteo Salvini che sui social scrive: "L'unico sacrilegio è aiutare i trafficanti di esseri umani, a Natale e tutto l'anno. Forse qualcuno rimpiange i miliardi del business dell'immigrazione, le migliaia di sbarchi e le migliaia di morti? Buon Natale".

L'ex sindaco di Riace Domenico Lucano parla di "una deriva inumana, che pesa ancora di più in questi giorni in cui si avvicinano le festività natalizie e che ci portano fratellanza e amore. Salvini - osserva - è incurante di questo e mi chiedo come abbia il coraggio di frequentare le chiese". "Salvini di fatto non ha mai fatto nulla, al di là del decreto sicurezza - che non affronta minimamente il problema legato al tema dell'immigrazione - il ministro e vicepremier in questi mesi ha solo comunicato - afferma all'Adnkronos il sindaco di Parma Federico Pizzarotti - Non so se lo ha fatto bene o male, ma sicuramente in modo efficace: nessuno guarda più al risultato di quel che si dice". "Al di là di bloccare delle navi o chiudere dei porti, come azioni di governo non si è fatto nulla - scandisce - Ma vedo assuefazione nei cittadini, un tema preoccupante che non è una novità di oggi: era evidente già con Renzi e ancor prima con Berlusconi. Ma questo tipo di comunicazione prima o poi diventerà inefficace, prima o poi la gente si chiederà se ha avuto o meno un beneficio dalle politiche del governo e tirerà le somme".

Francesco Viviano, giornalista di Repubblica, che a luglio ha lanciato #magliettarossa per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla tragedia della morte in mare dei migranti, dice: "Salvini, almeno per un giorno, diventi Babbo Natale: non si può consentire - conclude - che trecento persone, tra le quali bambini e donne incinte, che sono state stuprate e violentate, vaghino in mezzo al mare per problemi politici ed elettorali".

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