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Israele, Knesset approva provvedimento contro sospensione Netanyahu

Via libera alla legge controversa che eviterebbe al primo ministro la sospensione dalla carica per il procedimento penale aperto contro di lui per corruzione. Giornata di paralisi e proteste in tutto il Paese

Afp
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23 marzo 2023 | 08.18
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La Knesset ha approvato una legge controversa che eviterebbe la sospensione dalla carica di primo ministro di Benjamin Netanyahu nell'ambito del procedimento penale aperto contro di lui per corruzione. Il provvedimento è stato approvato alla Camera con 61 voti favorevoli e 47 contrari, dopo una lunga seduta parlamentare durata fino alle prime ore di stamattina. L'opposizione aveva chiesto numerose modifiche al disegno di legge, ritenendolo "fatto su misura" per i problemi giudiziari che Netanyahu sta affrontando, riporta 'The Times of Israel'.

"Giornata di paralisi" e proteste oggi in tutta Israele. E ancora una volta i manifestanti si preparano a bloccare la strada per l'aeroporto in vista della partenza del premier Netanyhau questo pomeriggio per Londra, nella terza visita successiva a ridosso del weekend in una capitale europea, dopo Roma e Berlino.

Si prevede che almeno mezzo milione di persone partecipi alle proteste nel corso della giornata, con blocchi sulle principali strade, sit in davanti alle case dei ministri, manifestazioni di genitori e figli nelle scuole. Già stamattina copertoni in fiamme hanno bloccato l'accesso al porto di Ashdod, mentre sulle mura di Gerusalemme i manifestanti hanno issato un lungo striscione con la bandiera israeliana e un altro con la dichiarazione d'indipendenza.

A Herzliya un gruppo di riservisti ha posto una scritta sulla statua di Thedore Herzl con una famosa frase del fondatore del sionismo: "se lo vuoi, la democrazia vincerà", e la frase "non è un sogno, ma un golpe", in riferimento alla contestata riforma. Questa sera alle sette è prevista a Tel Aviv una marcia che arriverà fino a Bnei Brak, con il rischio di tensioni con gli abitanti di questo quartiere ultraortodosso, in gran parte sostenitori del governo.

Sono tre mesi ormai che Israele assiste a proteste di massa contro la riforma del sistema giudiziario voluta dal governo Netanyahu, il più a destra di sempre. L'opposizione e una larghissima parte dell'opinione pubblica accusano l'esecutivo di voler mettere sotto controllo politico la magistratura minando le fondamenta della democrazia. Appelli a congelare la riforma che divide Israele sono giunti da tutti i settori della società: l'economia, la sicurezza e la cultura. Malgrado i tentativi del presidente Isaac Herzog, finora non è stato possibile raggiungere nessun compromesso sul testo da approvare.

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