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Israele: "Altri 7 mesi di combattimenti a Gaza". Erdogan: "Netanyahu vampiro assetato di sangue"

Il presidente turco: "Israele minaccia per la pace globale, mondo islamico intervenga"

Recep Tayyip Erdogan e Benjamin Netanyahu (Afp)
Recep Tayyip Erdogan e Benjamin Netanyahu (Afp)
29 maggio 2024 | 13.44
LETTURA: 3 minuti

"I combattimenti a Gaza continueranno per almeno altri sette mesi". Si è espresso così il consigliere per la sicurezza nazionale di Israele, Tzachi Hanegbi, in un'intervista a Kan rilanciata dal Jerusalem Post. Le operazioni militari israeliane nella Striscia, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas, sono iniziate dopo l'attacco del 7 ottobre dello scorso anno in Israele. Attualmente, secondo Hanegbi, le forze israeliane (Idf) controllano il 75% del cosiddetto 'corridoio di Filadelfia', striscia di terra tra Gaza ed Egitto.

Secondo quanto ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza City, è salito ad almeno 36.171 palestinesi uccisi e 81.420 feriti il bilancio degli attacchi sferrati da Israele sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre.

Erdogan: "Netanyahu è un vampiro assetato di sangue"

Il primo ministro israeliano Benjamin ''Netanyahu è un malato di mente, un maniaco, uno psicopatico, un vampiro che si nutre di sangue". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan intervenendo a una riunione del suo partito, l'Akp. E' quanto riporta Yeni Safak. Parlando della situazione nella Striscia di Gaza, Erdogan ha affermato che ''questa brutalità e barbarie devono essere fermate immediatamente da tutta l'umanità, prima che sia troppo tardi e prima che Netanyahu e la sua rete di assassini vadano completamente fuori controllo''.

''Israele, che agisce a mani nude, non rappresenta una minaccia solo per i palestinesi o per Gaza, ma anche per la pace globale e l'umanità intera'', ha dichiarato il presidente turco, come riporta l'agenzia di stampa Anadolu. "Nessuno Stato è al sicuro fino a quando Israele non verrà messo sotto il controllo e il vincolo del diritto internazionale. Questo riguarda anche la Turchia'', ha detto Erdogan.

Intervenendo alla riunione del suo partito, trasmessa dalla televisione di Stato Trt, il leader turco ha quindi affermato: ''Ho poche parole da dire al mondo islamico, cosa aspettate a prendere una decisione comune per salvaguardare i diritti, la vita e la dignità delle sorelle e dei fratelli palestinesi?''. E ha concluso, tra gli applausi: ''Dio riterrà voi, tutti noi, responsabili di questo''.

Dure critiche sono arrivate a Israele dall'Arabia Saudita. Il ministero degli Esteri di Riad accusa Israele di "continui massacri genocidari". La diplomazia della monarchia del Golfo "condanna nei termini più forti i continui massacri genocidari commessi dalle forze di occupazione israeliane contro il popolo palestinese" e punta il dito contro Israele in particolare perché "continua a colpire le tende dei rifugiati palestinesi indifesi a Rafah".

Il regno afferma di ritenere Israele "pienamente responsabile" per "quello che sta accadendo a Rafah e in tutti i Territori palestinesi occupati". Una nota denuncia "le continue palesi violazioni di tutte le risoluzioni, le leggi e le norme internazionali e umanitarie" che "aggravano l'entità della catastrofe umanitaria senza precedenti vissuta dal popolo palestinese". Riad "sottolinea la necessità che la comunità internazionale si assuma le sue responsabilità" per "fermare i massacri contro il popolo palestinese" e affinché i responsabili ne rispondano.

Borrell: "A Gaza orrore come in Ucraina"

L'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, intervenendo a Bruxelles al Forum Schuman sulla sicurezza e la difesa, ha sottolineato che "l'attacco terrorista di Hamas contro Israele e la risposta di Israele hanno gettato la regione in un ciclo di violenza, il peggiore da decenni, con la minaccia costante di una escalation regionale. Ciò che vediamo a Gaza è certamente un orrore. E un orrore non può giustificare altro orrore. E' difficile qualificare quello che sta succedendo in Ucraina senza usare la stessa qualifica di quello che accade a Gaza. Sono situazioni diverse, certo, ma i diritti umani vengono violati in entrambi i casi".

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