L'attacco alla nave ellenica è stato rivendicato dai ribelli. Shell interrompe le spedizioni
"Le forze Usa hanno bombardato siti nello Yemen appartenenti agli Houthi", il gruppo sciita filoiraniano. Lo riferisce l’emittente Al Jazeera citando un funzionario di Washington, secondo cui "l'attacco ha preso di mira 4 missili balistici appartenenti agli Houthi che erano pronti per il lancio". "La decisione- sostiene il funzionario- è maturata dopo che gli Houthi hanno colpito ieri, lunedì, la nave cisterna Gibilterra Eagle".
Un missile ha colpito un mercantile nel Mar Rosso meridionale di fronte alle coste dello Yemen, il terzo 'incidente' del genere in 24 ore. L'agenzia United Kingdom Marine Trade Operations (Ukmto) ha confermato un "incidente" a circa 100 miglia nautiche a nordovest della località yemenita di Saleef. L'ennesimo episodio, secondo la società britannica di sicurezza marittima Ambrey, vede coinvolta una nave greca battente bandiera di Malta.
L'attacco è stato rivendicato dagli Houthi. Il portavoce dei ribelli yemeniti, Yahya Saree, ha dichiarato in televisione che sono stati lanciati missili contro la portarinfuse 'Zografia', battente bandiera di Malta, che era diretta nella "Palestina occupata" e che aveva ignorato le richieste degli Houthi di non recarsi in Israele.
Il gruppo petrolifero britannico Shell avrebbe interrotto tutte le spedizioni attraverso il Mar Rosso. E' quanto rileva l'emittente televisiva emeritina 'Al Arabiya' che cita persone che hanno familiarità con il dossier pochi giorni dopo che gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno lanciato i loro primi attacchi contro gli Houthi nello Yemen per dissuadere il gruppo sostenuto dall'Iran dal continuare con gli attacchi alle navi commerciali. Secondo fonti citate dal 'Wall Street Journal', Shell ha seguito altre compagnie che hanno interrotto le spedizioni attraverso l'area per il timore di altri attacchi. Bp e Qatar Energy hanno annunciato decisioni simili la scorsa settimana, secondo quanto riportato dal Wsj.
Il portavoce degli Houthi nello Yemen ha accusato "le compagnie di navigazione che hanno annunciato di sospendere la loro attività con il pretesto degli alti rischi nel Mar Rosso" di essere soggette a "pressioni ed intimidazioni americane". Il portavoce del gruppo sciita filoiraniano ha ritenuto, via i social media, un'"impreciso" parlare di rischi sulla rotta del Mar Rosso, che asseconda la “tendenziosa propaganda americana”, dato che “ci sono centinaia di navi che attraversano quotidianamente lo stretto di Bab al-Mandeb”. "Ribadiamo -prosegue il portavoce- che non vi è alcun divieto su nessuna nave tranne quelle legate" ad Israele "o quelle dirette ai suoi porti nella Palestina occupata".
Le Forze armate degli Stati Uniti hanno sequestrato davanti alle coste della Somalia un carico di armi presumibilmente diretto all'Iran e destinato ai ribelli houthi dello Yemen. Lo ha reso noto il comando centrale americano (Centcom), secondo cui il sequestro è avvenuto l'11 gennaio scorso durante le operazioni di ispezione di un'imbarcazione nelle acque del Mar Arabico condotte dalle forze speciali, con l'ausilio di droni ed elicotteri. A bordo sono stati rinvenuti "missili balistici e componenti di missili cruise" di fabbricazione iraniana.
Le analisi condotte, sottolinea il Centcom, hanno dimostrato che "si tratta delle stesse armi impiegate dagli houthi per minacciare e attaccare marittimi innocenti sui mercantili internazionali che transitano nel mar Rosso". Il comando americano fa sapere che si tratta del primo sequestro di armi dal novembre del 2019 e confermato che due uomini dei Navy Seal sono "spariti in mare" durante l'operazione e che continuano le ricerche.
E' di almeno 25 morti il bilancio di nuovi raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Fonti sanitarie citate dall'agenzia di stampa palestinese Wafa hanno riferito che undici delle vittime appartenevano a due famiglie e sono state colpite in un quartiere settentrionale di Rafah.
Altre 8 otto persone sono morte a Khan Younis in un attacco contro il quartier generale della Difesa civile della città nel sud della Striscia. Quattro vittime si contano invece in un bombardamento del campo profughi di Bureij, nella parte centrale di Gaza, mentre due persone sono rimaste uccise negli attacchi a Gaza City.
Dal 7 ottobre sono 24.285 le vittime palestinesi delle operazioni militari israeliane, 158 dei quali solo nelle ultime 24 ore, riferisce il ministero della Salute della Striscia di Gaza. I feriti sono 61.154, 320 dei quali nelle ultime 24 ore. "Molte vittime restano sotto le macerie e nelle strade, ambulanze e personale della difesa civile non riescono a raggiungerle", scrive, aggiungendo che delle vittime, almeno 10.600 sono minori. Secondo il gruppo palestinese, tra le vittime si contano anche circa 7.200 donne e oltre mille anziani.
Hamas ha sparato un razzo contro i soldati israeliani a Khan Yunis dall'interno dell'ospedale Nasser della città meridionale di Gaza. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf). Tsahal ha detto che il lancio è avvenuto "all'inizio di questa settimana". Hamas, rileva, "opera sistematicamente negli ospedali di Gaza e nelle aree vicine, usando i civili come scudi umani e sfruttando le infrastrutture ospedaliere".
Più di 50 razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza in direzione di Netivot e delle aree limitrofe nel sud di Israele. Lo riporta il Times of Israel, citando le autorità locali. Non vengono segnalate vittime. Secondo il giornale si tratterebbe dell'attacco con razzi più massiccio da Gaza contro Israele da diverse settimane.
Le Forze di difesa israeliane hanno intanto reso noto di aver trovato cento lanciarazzi e di aver ucciso decine di militanti di Hamas in un'operazione intorno alla città di Beit Lahia, nel nord della Striscia. "Durante l'attività delle Idf - si legge in una nota - le truppe hanno localizzato circa installazioni per i razzi e 60 razzi pronti all'uso. Le truppe hanno ucciso decine di terroristi" nell'operazione.
La Francia e il Qatar stanno conducendo un'operazione congiunta per consegnare farmaci alle persone che sono state rapite lo scorso 7 ottobre e che ancora si trovano nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l'ambasciata francese in Israele al Times of Israel. L'azione è stata chiesta dal Forum delle famiglie delle persone scomparse e rapite con l'obiettivo di comprendere le condizioni di salute dei loro familiari e definire come poterli soccorrere, come precisa l'emittente N12. Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto al suo ministero degli Esteri di mettere a punto una lista di medicine per 45 ostaggi, acquistarle e inviarle in Qatar.
Dei circa 2,3 milioni di abitanti della Striscia di Gaza a rischio fame, l'Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite (Ocha) ha sostenuto che 378mila si trovano in quella che classifica come fase 5, ovvero livelli catastrofici. Questa fase si riferisce all'estrema mancanza di cibo e all'esaurimento delle capacità di farvi fronte. Secondo l'Ocha, inoltre, 939mila persone affrontano livelli di "emergenza" della fame di fase 4. Stando sempre all'Onu, le ong che si occupano di nutrizione e le altre agenzie delle Nazioni Unite potranno soddisfare solo il 25% del fabbisogno nutrizionale dei bambini malnutriti e delle madri vulnerabili nei prossimi due mesi.