Prosegue ma rallenta l'avanzata russa
Nella guerra tra Ucraina e Russia sarebbero più di 12.000 le perdite tra le fila dei russi dal 24 febbraio, dall'inizio dell'invasione. E' il nuovo bollettino diffuso dallo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine su Facebook. I dati sono aggiornati a ieri e non è possibile verificarli in modo indipendente. Secondo i militari ucraini, i russi hanno perso 303 tank, 1.036 mezzi corazzati, 120 sistemi di artiglieria, 56 lanciarazzi multipli e 27 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, distrutti anche 48 velivoli, 80 elicotteri e sette droni, oltre a 474 mezzi e tre unità navali.
E' proseguita alle ore 6 di stamattina l'offensiva dell’esercito russo ma con un ritmo di avanzamento rallentato, rende quindi noto il Quartier Generale delle Forze armate ucraine sul proprio profilo Facebook: "Si mantiene la difesa nelle direzioni Nord, Sud, Est e le Forze armate difendono eroicamente le città di Cernihiv e di Kiev", riporta il bollettino - citato da Ukrinform - secondo cui "i soldati russi sono sempre più demoralizzati e iniziano a saccheggiare".
Nelle regioni di Kharkiv, Chernihiv, Kiev e Sumy "sui territori occupati sono stati registrati molti casi di saccheggi, violenze nei confronti della popolazione locale, occupazione di case dei civili, utilizzo dell’infrastruttura agraria per stazionamento dei veicoli militari, dislocamento delle posizioni d’attacco nelle zone ad alta densità abitativa".
Secondo i comandi militari di Kiev, i servizi segreti russi starebbero ricorrendo a gruppi di infiltrati per intimidire e diffondere il terrore tra i civili così da schiacciare la resistenza ucraina. Nelle regioni di Kherson e Mykolayiv "occupate dal nemico", spiegano, i russi utilizzano unità di lotta psicologica per influenzare la popolazione locale. Secondo le informazioni disponibili, sono stati creati fino a 10 gruppi tattici di operazioni psicologiche per portare avanti azioni di propaganda" fra i civili.
Ma il rapporto di Kiev sembra suggerire anche un crescente disagio persino nella Crimea 'annessa' da Mosca ormai da 8 anni: il rapporto infatti segnala "intimidazioni anche contro la popolazione della parte settentrionale del territorio" della Repubblica autonoma di Crimea.