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Elezioni Francia, Macron: "Nessuno ha vinto, nuovo premier dopo compromesso tra forze"

Il Presidente in una lettera aperta ai francesi rivolge un appello a tutte le forze politiche: "Costruiscano una maggioranza solida"

Emmanuel Macron - Fotogramma
Emmanuel Macron - Fotogramma
10 luglio 2024 | 17.59
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Il presidente francese Emmanuel Macron ritiene che "nessuno abbia vinto" le elezioni legislative anticipate convocate da lui all'indomani della sconfitta alle europee. Lo ha scritto lui stesso in una lettera aperta ai francesi. "Se l'estrema destra è arrivata prima al primo turno con quasi 11 milioni di voti, avete chiaramente rifiutato di farla entrare nel governo", ha sottolineato Macron. "Nessuna forza politica ha ottenuto da sola una maggioranza sufficiente e i blocchi o le coalizioni che sono emerse da queste elezioni sono tutti in minoranza", ha rimarcato il capo dell'Eliseo. Il Nuovo Fronte Popolare ha ottenuto più seggi rispetto alla maggioranza presidenziale di Ensemble e al Rassemblement National: nessuno schieramento ha la maggioranza tale da sostenere un governo.

Macron ha quindi rivolto un appello a "tutte le forze politiche che si riconoscono nelle istituzioni repubblicane" a "impegnarsi in un dialogo sincero e leale per formare una maggioranza solida, necessariamente plurale, per il Paese" invitando tutti a mettere "idee e programmi davanti a posizioni e personalità" particolari.

Quanto alla nomina di un nuovo premier, dopo aver respinto le dimissioni presentate da Gabriel Attal, Macron ha preso tempo spiegando che nominerà un primo ministro solo dopo che le forze repubblicane avranno "raggiunto un compromesso" nel rispetto di "alcuni grandi principi per il Paese".

Il Presidente ha aggiunto che "è sulla base di questi principi che deciderò la nomina del primo ministro. Ciò significa dare un po' di tempo alle forze politiche per costruire compromessi con serenità e rispetto per tutti". Nel frattempo e ''fino ad allora'', ha spiegato, "l'attuale governo continuerà a esercitare le proprie responsabilità e poi si occuperà degli affari correnti come richiede la tradizione repubblicana".

Intanto, "Secondo il capo di gabinetto di Gabriel Attal, Emmanuel Moulin, che ha informato stasera i suoi colleghi, le dimissioni del governo dovrebbero essere accettate dal presidente della Repubblica il 17 luglio così da consentire ai ministri eletti di sedere nell'Assemblea", ha scritto sul social X la giornalista di Politico, Pauline de Saint Remy.

Le reazioni

A stretto giro, come risposta è arrivato il duro attacco del leader di La France Insoumise (Lfi), Jean-Luc Melenchon. "Unico nel mondo democratico: il presidente rifiuta di riconoscere il risultato delle elezioni che danno il Nuovo Fronte Popolare (l'alleanza di cui fa parte Lfi, ndr) in testa per voti e seggi nell'Assemblea. È il ritorno del veto reale sul suffragio universale. Sostiene di dare tempo per formare un'altra coalizione dopo le elezioni! È il ritorno degli intrighi della Quarta Repubblica. Basta. Deve inchinarsi e chiamare il Nuovo Fronte Popolare. Questa è semplicemente democrazia", ha scritto Melenchon sul social X.

Marine Le Pen ha denunciato il "circo indegno" di Macron dopo la pubblicazione della lettera ai francesi in cui il capo dello Stato ha chiesto un "compromesso" da parte del "fronte repubblicano" per "costruire una solida maggioranza".

"Se ho capito bene, nella sua lettera, Emmanuel Macron propone di bloccare La France Insoumise che ha contribuito a eleggere tre giorni fa e grazie alla quale sono stati eletti i deputati di Renaissance, sempre tre giorni fa… Questo circo sta diventando indegno", ha affermato la leader di RN.

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