La professoressa Bottazzi nel progetto texano che sbarca in India
Un nuovo vaccino low cost per tutto il mondo. Con un po' di dna italiano. Il vaccino creato negli Stati Uniti dal Texas Children’s Hospital e dal Baylor College of Medicine ha ottenuto l'autorizzazione per l'uso d'emergenza in India. Il farmaco è frutto del lavoro coordinato dal professor Peter Hotez e dalla professoressa Maria Elena Bottazzi, scienziata che - come risulta dall'Infectious Diseases Data Observatory - è nata in Italia prima di trasferirsi in Honduras, dove ha iniziato il proprio percorso accademico. Il progetto ha portato alla produzione del vaccino attraverso la tecnologia tradizionale.
"Questo annuncio è un primo passo importante per vaccinare il mondo e fermare la pandemia. La nostra tecnologia vaccinale offre un percorso per affrontare una crisi umanitaria in corso, vale a dire la vulnerabilità che i paesi a basso e medio reddito mostrano contro la variante Delta", ha affermato Hotez in una nota.
"I vaccini a base di proteine sono stati ampiamente utilizzati per prevenire molte altre malattie, hanno dimostrato di essere sicuri di sicurezza", ha affermato Bottazzi evidenziando che l'accessibilità del farmaco. Il vaccino è il risultato di studi decennali che sono stati la base per lo sviluppo del farmaco "che colmerà il gap di accesso" alla vaccinazione "creato dalle più costose e nuove tecnologie di vaccini", che "oggi non sono ancora in condizione di essere rapidamente oggetto di una produzione globale".
"Questo è il primo vaccino covid specifico per la salute globale, per i paesi a medio e basso reddito nel mondo. E' un vaccino ricombinante che usa tecnologia simile a quella del vaccino per l'epatite B", ha aggiunto Hotez. In India "ci sono 150 milioni di dose pronte e ora protdurranno 100 milioni di dosi al mese, con piani di produzione per un miliardo di dosi", ha detto alla Cnn.
Il vaccino, denominato Corbevax, è stato testato in 2 trial che hanno coinvolto 3.000 volontari, come ha reso noto il Texas Children’s Hospital. Nei test, non sono stati segnalati eventi avversi gravi. I soggetti vaccinati hanno sviluppato una risposta immunitaria associabile ad una protezione del 90% contro il coronavirus 'originale' e dell'80% contro la variante Delta per quanto riguarda il covid sintomatico.