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Covid, Cina: "Sempre trasparenti su numero morti e dati virus"

Le parole dell'alto dirigente della Sanità, Jiao Yahui. Media di Pechino all'attacco: "Test a viaggiatori da Cina discriminatori"

Afp
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30 dicembre 2022 | 07.46
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La Cina è ''sempre stata trasparente'' per quanto riguarda ''le informazioni sul Covid-19'', comprese quelle sul ''numero dei morti'' causati dal coronavirus nel Paese. Lo ha sostenuto in conferenza stampa un alto dirigente della Sanità di Pechino, la direttrice dell'ufficio dell'Amministrazione medica della Commissione sanitaria nazionale Jiao Yahui. Entrando nel dettaglio, Jiao ha precisato che i criteri relativi ai decessi per coronavirus si dividono in due categorie a livello globale.

Alcuni Paesi contano solo i casi di persone che sono risultati positivi al test dell'acido nucleico dopo essersi infettati dal nuovo coronavirus e sono morte per insufficienza respiratoria indotta dal virus, ha spiegato citata dai media cinesi. Altri Paesi, ha proseguito Jiao, includono tutti i decessi entro 28 giorni dai test positivi al Covid-19. ''Ciò significa che il loro conteggio potrebbe includere anche coloro che si sono suicidati o sono morti in incidenti stradali dopo aver contratto il virus'', afferma. E precisa: ''dal 2020 il criterio di morte per Covid-19 che stiamo adottando in Cina è stato del primo tipo".

MEDIA PECHINO: "TEST A VIAGGIATORI DISCRIMINATORI" - Intanto, i media cinesi parlano di misure ''infondate e discriminatorie'' imposte da alcuni Paesi, tra cui l'Italia, nei confronti di chi proviene dalla Cina. Il riferimento è alla decisione di effettuare test in aeroporto ai viaggiatori che arrivano dalla Cina per verificare un'eventuale positività al coronavirus . Misure introdotte, oltre che dal nostro Paese, anche da India, Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone e Taiwan. "La vera intenzione è sabotare i tre anni di sforzi cinesi per controllare il Covid-19", si legge in un articolo del Global Times.

Le preoccupazioni della comunità internazionale sono legate alla decisione del presidente Xi Jinping di mettere fine alla politica del zero-Covid dopo le proteste di piazza e di non applicare più alcune restrizione. Questo ha portato a un aumento dei contagi e dei decessi collegati al coronavirus in Cina, che coincide con la decisione di Xi di permettere ai suoi connazionali di riprendere i viaggi internazionali.

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