12 i militari Usa uccisi negli attentati. L'accusa ai Talebani: "In alleanza" con gli americani per evacuare "le spie"
La Provincia del Khorasan, la filiale afghana del sedicente Stato islamico (Isis), ha rivendicato i sanguinosi attacchi di oggi a Kabul, in Afghanistan, costati la vita a decine di persone, tra cui almeno 12 militari americani. La rivendicazione è arrivata attraverso Amaq, l'organo di propaganda dell'organizzazione terroristica. Pubblicata sul web anche l'immagine di un uomo identificato come Abdul Rehman Al-Loghri, indicandolo come il "martire" che si è fatto saltare in aria nei pressi dell'aeroporto di Kabul.
Al-Loghri è stato in grado di "superare tutte le fortificazioni della sicurezza" all'aeroporto di Kabul, arrivando "a non più di cinque metri dalle forze americane", ha detto lo stesso Stato islamico nel suo messaggio di rivendicazione.
Nella nota di rivendicazione dell'attacco, l'Isis ha inoltre accusato i Talebani di essere "in alleanza" con i militari americani per evacuare "le spie".
Almeno 60 i civili afghani rimasti uccisi. A confermare la morte dei soldati e il ferimento di altri 15 è il Pentagono.Nel corso di un briefing, il comandante del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), il generale Kenneth McKenzie, ha spiegato che sono entrati in azione due kamikaze "ritenuti dell'Isis" e che dopo le esplosioni "uomini dello Stato islamico" hanno aperto il fuoco. Sono circa mille gli americani ancora in attesa di essere evacuati dall'Afghanistan, ha reso noto il comandante.