Il ministro dell'Industria ceco Sikela: "Dobbiamo concordare su un meccanismo che difenderà imprese e famiglie". Simson: "Non serve unanimità su price cap gas"
"Famiglie e imprese si aspettano che agiamo. Non vedo ragioni per non poter concordare oggi" sul tetto al prezzo del gas. "Non c'è niente che possa impedire un accordo oggi". Lo dice il ministro dell'Industria ceco Jozef Sikela, a margine del Consiglio Energia a Bruxelles.
"La presidenza ceca - continua - è stata ribattezzata la presidenza dell'energia. Visto che siamo all'ottavo Consiglio Energia, c'è probabilmente un fondamento. Ringrazio i ministri: abbiamo ottenuto molto negli ultimi sei mesi, ma oggi dobbiamo finire. Spero sinceramente che questo sia l'ultimo Consiglio Energia sotto la presidenza ceca".
"Oggi - aggiunge Sikela - dobbiamo concordare su un meccanismo che difenderà imprese e famiglie" da congiunture caratterizzate da "alti picchi dei prezzi del gas, come abbiamo visto l'estate scorsa. Sono consapevole che alcuni Stati sono preoccupati per la perdita di competitività o per possibili carenze di gas". Quello sul tavolo è "un meccanismo temporaneo e di emergenza, con molte salvaguardie, che potrà essere disattivato se non funziona, se ci sono carenze nelle forniture. Offriamo una soluzione che dovrebbe soddisfare entrambi" i fronti, conclude.
Stessa convinzione anche per la commissaria europea all'Energia Kadri Simson secondo la quale nel Consiglio Energia oggi "dobbiamo concordare sul meccanismo di correzione del mercato. I leader hanno dato il chiaro mandato di chiudere un accordo. Credo fortemente che un accordo sia alla portata. Naturalmente serve un forte spirito di compromesso da parte di tutti", dice, a margine del Consiglio Energia a Bruxelles.
"Finora - sottolinea Simson - siamo riusciti a negoziare l'accordo più ampio possibile sui dossier, ma già dall'inizio di quest'anno ci sono stati accordi non all'unanimità nel Consiglio Tte (Trasporti, Telecomunicazioni ed Energia, ndr). Il processo decisionale del Consiglio Tte non ha bisogno dell'unanimità, c'è la maggioranza qualificata".
I leader in ottobre si erano accordati affinché sul price cap si procedesse all'unanimità, anche se i trattati prevedono che si decida a maggioranza qualificata sul dossier. Una maggioranza qualificata a favore del tetto ci sarebbe già in Consiglio, quindi se si andasse al voto (gli accordi tra capi di Stato e di governo non prevalgono sul diritto Ue) Germania e Olanda potrebbero venire sconfitte, eventualità che potrebbe spingere Berlino e L'Aja a chiudere un'intesa sul cap, che non vogliono perché temono che possa creare problemi nell'approvvigionamento di gas.