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Dall'Irpef ai controlli, i primi 5 interventi della riforma fiscale

L'ultimo atto, che risale a ieri, è il decreto legislativo che introduce nuovi meccanismi per l'accertamento tributario

Euro e una calcolatrice - (Fotogramma)
Euro e una calcolatrice - (Fotogramma)
04 novembre 2023 | 16.14
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Il primo modulo di riforma dell'Irpef e la super deduzione del 120% per le imprese; fiscalità internazionale; modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente; accertamento e concordato preventivo. Il primo 'blocco' della riforma fiscale è composto di 5 interventi, varati da metà ottobre a ieri con l'ultimo decreto legislativo ratificato da parte del consiglio dei ministri.

Il primo, che prevede un anticipo della nuova imposta sulle persone fisiche, prevede un'aliquota al 23% per i redditi fino a 28.000 euro, che sale al 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro e al 43% per i redditi che superano 50.000 euro. Per le imprese è prevista una super deduzione del 120% per le imprese che assumono under 30, donne, disabili e giovani al sud. Sul fronte della fiscalità internazionale arriva la global minimun tax, del 15%, per le multinazionali.

Con la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente è prevista l’applicazione in via generalizzata del principio del contraddittorio ma anche l'accesso alla documentazione amministrativa tributaria e l'istituzione del Garante nazionale del contribuente. Con il provvedimento che introduce una razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari si punta a ''un quadro di reciproca e leale collaborazione che privilegi l’adempimento spontaneo, gli obblighi dichiarativi, riducendone gli adempimenti''.

Infine, l'ultimo atto, che risale a ieri, è il decreto legislativo che introduce nuovi meccanismi per l'accertamento tributario, in particolare al fine di una migliore la partecipazione del contribuente al procedimento accertativo e per rafforzare forme di cooperazione tra le amministrazioni nazionali ed estere. Insieme è arrivato anche il concordato preventivo biennale, al quale potranno accedere i contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo, residenti nel territorio dello Stato.

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