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Libri: l'antica Roma conquista gli scaffali

E' in atto, spiega Valerio Massimo Manfredi, un processo di riscoperta del "proprio essere, della propria cultura e delle proprie origini", che cade in un periodo "di grandi incertezze e di paure". "Il 10% della produzione annua è rappresentato da libri con ambientazione storica. E' un genere ad alto tasso di testosterone", sottolinea Martina Donati, coordinatrice editoriale della Newton Compton. di Carlo Roma

(Foto Infophoto) - INFOPHOTO
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19 aprile 2015 | 15.06
LETTURA: 7 minuti

Di Carlo Roma. Un modo per riscoprire "l’orgoglio di origini che ben pochi possono vantare". Ma anche un genere "ad alto tasso di testosterone" che suscita nei lettori un forte interesse dal momento che "si sente l’odore del sangue" e si avverte, pagina dopo pagina, "il rumore delle spade e delle armature". Gli antichi romani, con le loro storie ricche di azione, non sono andati in pensione. Al contrario, spopolano sugli scaffali delle librerie del nostro Paese facendo la fortuna di autori ed editori. La fiction storica non è soltanto un genere che sbanca il botteghino del cinema, ma ha una sua vitalità anche nel catalogo delle case editrici.

Nel complesso, spiega all’Adnkronos Martina Donati, coordinatrice editoriale della Newton Compton, "il 10% della produzione annua è rappresentato da libri con ambientazione storica. Abbiamo cinque o sei autori bestelleristi, tra i quali scrittori come Andrea Frediani, Roberto Genovesi e Simon Scarrow, di cui siamo entusiasti. Scarrow, in particolare, è un autore amato dai librai perché non fa rese: tutte le copie che arrivano in libreria vengono vendute. Vende 20mila copie a titolo e i lettori aspettano sempre un suo nuovo libro".

Più in generale Donati racconta che i romanzi storici sono, prevalentemente, ad uso e consumo dei lettori uomini e rappresentano un genere che ha "una grande forza di attrazione per i Paesi anglosassoni. In particolare per gli americani ed in parte per i tedeschi. E’ un genere maschile, ad alto tasso di testosterone, perché si sente davvero l’odore del sangue e si avverte il rumore delle spade e delle armature. E’ un genere – fa notare ancora Donati- basato sulla tensione e sull’azione". Ma c’è di più. La coordinatrice editoriale della Newton Compton osserva che "i lettori sono molto consapevoli di ciò che leggono. Sono attenti e, in alcuni casi, chiedono delle correzioni. Ciò comporta il fatto che abbiamo dovuto rivedere il testo di alcuni romanzi perché i nostri lettori avevano individuato delle inesattezze".

Valerio Massimo Manfredi, allora l'Italia era al centro del mondo

Ma quali sono i motivi che spingono i lettori ad appassionarsi ai romanzi storici ambientati nell’antica Roma? Per lo scrittore Valerio Massimo Manfredi, autore tra l’altro del bestseller 'L’ultima legione', un libro continuamente in ristampa che nel mondo "avrà venduto circa due milioni di copie", c’è da considerare innanzi tutto "l’orgoglio di radici che ben pochi possono vantare". Secondo lo scrittore-archeologo è in atto un processo di riscoperta del "proprio essere, della propria cultura e delle proprie origini".

Una riscoperta che cade in un periodo "di grandi incertezze e di paure" nel quale la gente si affida "in qualche modo alle proprie radici, ad un passato che non aveva pari. La gente, poi, nutre interesse nei confronti di un altro luogo e di un altro tempo che hanno sempre il loro fascino. Roma e l’Italia – ricorda all'Adnkronos Manfredi- erano al centro del mondo. Nell’’impero si contavano 10mila città, 150mila chilometri di strade, 11 flotte, 38 legioni, un numero infinito di biblioteche con milioni di libri, un sistema di acquedotti che portava l’acqua ovunque”.

In ogni caso, aggiunge Manfredi, quell’universo "è pieno di fascino e di contraddizioni e non è animato soltanto dai gladiatori" ma è arricchito "dall’Eineide di Virgilio, dalle poesie di Orazio, dalla filosofia di Seneca . Ci sono anche contenuti orali, spirituali, filosofici straordinari. E’ un passato che riscopriamo quasi ogni giorno. In qualunque parte del nostro Paese ne troviamo le testimonianze. Nelle città, e a Roma prima di tutto, vediamo i resti che continuano a rappresentare questa grandezza. Dobbiamo essere orgogliosi di un’eredità unica".

Andrea Frediani, le vicende dei suoi personaggi sono davvero avvincenti

L’antica Roma, pertanto, possiede ancora una forza evocativa in grado di risvegliare un vasto coinvolgimento tra i lettori e tra coloro che frequentano le sale cinematografiche. Una vitalità che, infatti, è stata incrementata dal successo di grandi film come 'Il Gladiatore', diretto nel 2000 da Ridley Scott ed interpretato da Russell Crowe."La storia di Roma antica, per noi occidentali e per gli italiani in particolare, ha sempre esercitato un fascino particolare, da un lato perché costituisce la nostra eredità genetica e dall’altro perché le vicende dei suoi personaggi sono davvero avvincenti e ricche di eroi”, racconta all’Adnkronos Andrea Frediani, altro 'campione' del romanzo storico, con all’attivo un numero consistente di pubblicazioni tra romanzi e saggi.

"Dopo film avvincenti e spettacolari come 'Il gladiatore'– fa notare - l’interesse per l’antica Roma si è risvegliato, così come quello per la fiction di storia antica in generale. Abbiamo pertanto assistito al conseguente proliferare di serie televisive storiche e di un gran numero di romanzi ambientati nello stesso contesto. Sempre più spesso, ormai, questo genere di narrativa entra in classifica, a testimonianza del gran numero di lettori che sta acquisendo".

Per Frediani, "le faide familiari, l’affermazione e il declino delle dinastie, le guerre civili, le rivolte, le lotte per il potere, l’avvicendarsi di sovrani incapaci, pazzi o feroci, ma anche di uomini illuminati e saggi, le imprese di alcuni dei più grandi condottieri della storia, ci forniscono un bacino inesauribile di storie che vale la pena raccontare". Si tratta, insomma, di un microcosmo ricco e vario che non più soltanto alla portata degli esperti e degli studiosi del settore, ma che è entrato a far parte del Dna letterario di tanti lettori.

"C iò che ha trasformato il romanzo storico su Roma antica da narrativa di settore a fenomeno editoriale – riflette Frediani- è soprattutto il fatto che noi scrittori abbiamo imparato finalmente a 'raccontare' . Nei decenni passati, infatti, chi scriveva un romanzo ambientato nell’Urbe di 2000 anni fa teneva a dimostrare di essersi molto documentato sull’argomento; così, tendeva a propinarci pagine e pagine di descrizioni sulle abitudini, gli usi e i costumi degli antichi romani. I romanzi avevano pertanto un ritmo blando e somigliavano quasi a dei saggi, digeribili solo dagli appassionati e da chi aveva robusti studi classici alle spalle".

"Adesso, invece – sottolinea lo scrittore- la prosa è più asciutta, il ritmo più incalzante, le tinte più forti, senza indugiare più di tanto in descrizioni ambientali, come se il testo fosse una potenziale sceneggiatura cinematografica; in questo modo, tutti, anche i meno preparati culturalmente, possono avvicinarsi alla storia, e accorgersi che è piena di eroi".

"Il romanzo su Roma antica, quindi, non è più propriamente un romanzo storico, ma un romanzo 'normale' (che sia un thriller, un noir, una saga familiare o un rosa) ambientato in un'epoca diversa dalla nostra. La morale, quindi, è che nel campo della divulgazione storica è stato il cinema a insegnare all’editoria come si racconta la storia" , conclude Frediani.

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