Dal 17 giugno al 23 ottobre alla Casa Museo Ivan Bruschi
Si intitola "Pietro Benvenuti nell'età di Canova. Dipinti e disegni da collezioni pubbliche e private la prima mostra ad Arezzo del programma espositivo "Terre degli Uffizi" di Gallerie degli Uffizi e Fondazione Cr Firenze, quinta quest'anno all'interno dei rispettivi progetti "Uffizi Diffusi" e "Piccoli Grandi Musei". Il progetto espositivo curato da Liletta Fornasari, presenta opere di Pietro Benvenuti dalla sua formazione agli anni del successo accademico e dell’investitura a "pittore imperiale", ricercato da illustri committenti.
La mostra organizzata e promossa dalla Fondazione Ivan Bruschi, parte del patrimonio culturale di Intesa Sanpaolo, è allestita dal 17 giugno al 23 ottobre alla Casa Museo dell'Antiquariato Ivan Bruschi e vuole ricordare in occasione del secondo centenario della morte di Antonio Canova il pittore aretino Pietro Benvenuti, uno dei protagonisti della scena internazionale, anche grazie alla rete di istituzioni accademiche da lui presidiate e alle relazioni avute con importanti personaggi.
Per il Duomo di Arezzo Benvenuti dipinge, nel 1794, il Martirio di San Donato e, nel 1804, una monumentale Giuditta che mostra la testa di Oloferne al popolo di Betulia, magistrale debutto nel genere della pittura di storia che avrà un seguito ne La morte di Priamo, eseguito nel 1811 per il principe Corsini, e nei fasti napoleonici celebrati nelle grandi tele con Elisa Baciocchi fra gli artisti (1813) e Il giuramento dei Sassoni a Napoleone (1812).
Grazie a prestiti pubblici e privati, tra cui alcune opere provenienti dalle Gallerie degli Uffizi, la mostra segue attraverso bozzetti e disegni preparatori la vicenda di quelle importanti imprese, illustrando la carriera di Benvenuti dagli anni del successo accademico a quelli degli eleganti ritratti, dei quali è presente in mostra una selezione significativa. Tra questi anche due opere della collezione di Intesa Sanpaolo, presenti da anni nel percorso espositivo della Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi: Ritratto di Teresa Mozzi del Garbo con il figliodel 1817 e Ritratto di Antonio Capacci del 1818.
Benvenuti mantiene il proprio prestigio anche dopo il ritorno del granduca lorenese, per il quale allestirà i monumentali cicli pittorici della Sala d’Ercole in Palazzo Pitti (1817-1819) e del soffitto della Cappella dei Principi (1828-1836), opere di notevole impegno - anche queste documentate in mostra da disegni e bozzetti preparatori - che dimostrano l’evoluzione dello stile dell’artista verso un classicismo in cui si notano suggestioni naturalistiche, che preannunciano la cultura romantica.
A segnare le tappe di questa adesione al nuovo clima, alimentato dalla giovane generazione degli allievi dell'Accademia, la mostra espone l’Incontro di Corso Donati e Piccarda (1838-1840), dove Benvenuti mostra di accogliere le novità neogotiche.
Luigi Salvadori, presidente della Fondazione Cr Firenze, ha dichiarato: "Per questa quinta tappa del progetto 'Terre degli Uffizi' siamo lieti di avere come compagno di viaggio un partner di altissimo livello quale è Intesa Sanpaolo alla quale Fondazione Cr Firenze è fortemente legata per le tante iniziative che abbiamo condotto e stiamo realizzando assieme, anche nei settori della cultura e dell’arte, sia a Firenze che nei territori di riferimento quali sono Grosseto e Arezzo. In questa occasione riscopriamo il primo pittore dell'Ottocento toscano e aretino e indiscusso protagonista della scena internazionale, forse non adeguatamente valorizzato quale è Pietro Benvenuti. Il riconoscimento che riceve ora, grazie alla Casa Museo Ivan Bruschi, ha anche il valore di un risarcimento da parte della critica e dei suoi numerosi estimatori oltrechè della città di Petrarca e di Vasari’".
"L’iniziativa di 'Terre degli Uffizi' ad Arezzo si apre quando a Firenze si è appena conclusa in Palazzo Pitti la prima grande mostra monografica dedicata a Giuseppe Bezzuoli, che di Benvenuti fu allievo e che gli succedette come professore all’Accademia di Belle Arti nel 1844. Con queste due importanti esposizioni si getta una nuova luce sull’arte toscana dell’Ottocento, finora appannaggio di studi specialistici e meno nota al grande pubblico - ha aggiunto Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi - In realtà le opere illustrano non solo la qualità altissima di questi artisti, spesso addirittura in anticipo rispetto ai più celebrati colleghi europei, ma anche la loro apertura agli stimoli e alle novità".
Luca Benvenuti, presidente della Fondazione Ivan Bruschi, ha commentato: "Sono passati vent'anni dall’apertura al pubblico della Casa Museo Ivan Bruschi e abbiamo deciso di celebrare questa significativa ricorrenza con una mostra dalla caratura nazionale che, nell’anno in cui siamo entrati a far parte del patrimonio culturale di Intesa Sanpaolo, ha l’ambizione di aprirsi al vasto pubblico. Pietro Benvenuti nell’età di Canova, rappresenta per la nostra Fondazione un’esposizione in cui si intrecciano sinergie di grande prestigio con i protagonisti nella valorizzazione artistica e culturale del nostro Paese ed anche a livello internazionale come le Gallerie degli Uffizi e la Fondazione Cr Firenze. Una scelta nata dalla volontà di restituire valore a cittadini, turisti e studiosi in un luogo dove si svolge un’intensa attività di carattere culturale e didattica, sempre aperta al confronto con la società".
Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, ha concluso: "Intesa Sanpaolo è lieta di lavorare con Fondazione Ivan Bruschi per la valorizzazione delle collezioni d’arte e delle iniziative ospitate nella bellissima Casa Museo di Arezzo. La presenza di questa prestigiosa realtà nel patrimonio culturale di Gruppo consente di rafforzare il nostro legame con il territorio e con le principali istituzioni che vi operano, come in occasione della mostra che viene inaugurata oggi, risultato della sinergia con Gallerie degli Uffizi e Fondazione Cr Firenze. La Banca conferma il proprio ruolo e impegno a favore di importanti progetti culturali che promuovano la grande ricchezza e bellezza artistica custodita in ogni città italiana".