Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento si aggiungono a Campania e Molise
Zona rossa per 11 regioni da lunedì 15 marzo. E' la mappa dell'Italia sulla base dei dati relativi all'epidemia di coronavirus. "Da lunedì 9 Regioni e province autonome passano in zona rossa: Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento. Queste si aggiungono a Campania e Molise che restano in zona rossa. Tutte le altre Regioni saranno in area arancione per gli effetti del decreto legge approvato stamane. È in corso una verifica sui dati della Basilicata", si apprende da fonti del ministero della Salute sulle nuove ordinanze che il ministro Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà e che andranno in vigore a partire da lunedì 15 marzo.
I provvedimenti si inseriscono nel quadro caratterizzato dall'indice Rt in Italia a 1.16 secondo il report del monitoraggio della cabina di regia Iss-ministero della Salute. Il governo oggi ha varato il nuovo decreto che stabilisce la zona rossa per tutto il Paese a Pasqua, dal 3 al 5 aprile. Dal 15 marzo, la zona gialla diventa automaticamente zona arancione.
Lazio zona rossa da lunedì. "Nel Lazio i comportamenti responsabili saranno veramente importanti perché anche la nostra Regione sarà chiamata a rispettare giustamente le regole della zona rossa. Quindi sarà ancora dura ma sono sicuro che ce la faremo", ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in occasione della visita del premier Mario Draghi nell'hub vaccinale di Fiumicino.
"Presidente avrà notato nel corso della sua visita tantissimi giovani, questo anche grazie finalmente all'uscita dal commissariamento della nostra Regione e all'entrata di una nuova generazione nella pubblica amministrazione e in particolare nella sanità - ha affermato Zingaretti - Da qui oggi lanciamo un messaggio di speranza e di fiducia e dobbiamo dire che malgrado tutto ce la stiamo facendo e ce la faremo. Grazie ai vaccini vinceremo questa grande battaglia e torneremo a vivere".
Il governatore ha spiegato che "abbiamo raggiunto le 20mila somministrazioni al giorno ma se vi fossero più dosi disponibili saremmo in grado da subito di triplicare il numero quotidiano di dosi somministrate, anche vaccinando h24, giorno e notte, fino a 60mila dosi al giorno. Comunque siamo già arrivati a 650mila dosi e siamo la prima regione italiana per numero di anziani over 80 vaccinati, ormai oltre 220mila".
Lombardia in zona rossa per le varianti covid. Così il presidente della Regione Attilio Fontana, in collegamento con 'Aria Pulita' su Italia 7 Gold: "La Lombardia - ha spiegato - purtroppo si prepara a diventare zona rossa. I dati sono stati contenuti dalle scelte che abbiamo fatto dieci giorni fa, ma le varianti sono molto più veloci. Mi auguro che sia l'ultimo sacrificio chiesto ai nostri cittadini e che arrivino i vaccini necessari per iniziare la vaccinazione di massa, in modo che non ci siano più limitazioni alla nostra vita", ha concluso.
Sono 1.932 i nuovi contagi da coronavirus in Veneto secondo il bollettino di oggi, venerdì 12 marzo. Registrati inoltre altri 29 morti. La Regione, con un indice Rt di 1.28, si avvia così verso la zona rossa. "In Veneto nelle ultime 24 ore sono stati registrati 1.932 nuovi contagi per un'incidenza del 4,19% con una crescita di 28 ricoverati su un totale di 1.538 pazienti in ospedale, con altri 29 decessi", ha sottolineato il presidente della regione Luca Zaia oggi nel corso del consueto punto stampa in cui ha spiegato che "è innegabile che il contagio sita crescendo: la situazione italiana è in Rt di 1,16 nazionale mentre in Veneto siamo a 1,28 quindi, siamo sul filo del rasoio: attendiamo la comunicazione ufficiale, ma già si capisce che molte regioni passeranno in rosso e noi dovremmo essere tra queste".
Campania zona rossa vuol dire "stare a casa come a marzo dell'anno scorso". A dirlo il presidente della Regione Vincenzo De Luca che avverte: "Bisogna entrare nell'ordine delle idee che i nostri comportamenti devono diventare simili a quelli di febbraio e marzo dello scorso anno: si sta in casa, quando non è assolutamente indispensabile per ragioni di lavoro o sanitarie andare fuori". "Quando cominci ad avere 25mila positivi in Italia e 4-500 morti ogni giorno, vuol dire che siamo in guerra. Siamo in una situazione per la quale ormai, quasi in ogni condominio, c'è un nostro concittadino che muore. Dovremo convincerci che non siamo in una condizione di ordinaria amministrazione e purtroppo non tutti lo hanno capito, fra i nostri concittadini, ma anche fra alcuni livelli istituzionali che si muovono con una totale indifferenza alla situazione di emergenza e di guerra che abbiamo in Italia".