La decisione venerdì in Consiglio dei ministri. Oggi il confronto con le Regioni, divise su quanto debbano essere severe le nuove restrizioni
Stretta delle misure anti-Covid nei weekend e in particolare nel fine settimana di Pasqua, zona rossa delle Regioni che superano i 250 contagi ogni 100mila abitanti, zona gialla rafforzata. Le nuove restrizioni che modificano il Dpcm entrato in vigore qualche giorno fa dovrebbero partire lunedì 15 marzo, e non questo week end come inizialmente previsto. Il premier, Mario Draghi, ha deciso di prendere qualche ora di tempo prima di decidere, visto che all’interno del suo Governo ci sono pareri discordanti su quanto essere ancora più rigidi con chiusure e divieti. Come ricorda laleggepertutti.it, oggi arrivano i dati sull’andamento dell’epidemia che saranno discussi alle 14.30 nella Conferenza Stato-Regioni. Poi, domani mattina alle 11, il verdetto finale in Consiglio dei ministri con il decreto che modifica il Dpcm. L’obiettivo è quello di evitare il collasso totale degli ospedali e di accelerare la campagna vaccinale.
Ecco perché sabato e domenica tutto dovrebbe restare così com’è: Draghi ha detto sin dall’inizio di non essere favorevole a cambiare le cose da un giorno all’altro, quindi meglio attendere la giornata di lunedì per l’entrata in vigore delle nuove misure.
Le indiscrezioni filtrate dalla cabina di regia di ieri sera parlano di una Pasqua del tutto somigliante al Natale: tutta l’Italia rossa nei giorni festivi e prefestivi, con bar e ristoranti chiusi, comunque, ogni fine settimana. Così è stato confermato dal capo delegazione del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli, alla trasmissione Porta a Porta. Sabato Santo, Pasqua e Pasquetta, dunque, a casa, così com’era successo a dicembre nei giorni della Vigilia, di Natale e di Santo Stefano. In arrivo anche l’ingresso automatico in fascia rossa dei territori o delle città che supereranno i 250 nuovi casi ogni 100mila abitanti.
Il Consiglio superiore di Sanità, però, insiste: no al lockdown duro per qualche settimana in cambio di misure più forti, come la zona rossa in tutta Italia nei week end, la chiusura di bar e ristoranti a pranzo nelle zone gialle e l’anticipo del coprifuoco di almeno 2 o 3 ore, il che vorrebbe dire tutti a casa non più tardi delle 19 o, al massimo, le 20.
L’ultima parola, però, uscirà dal confronto di oggi con le Regioni, divise su quanto debbano essere severe le nuove restrizioni. In alcune zone sono già state approvate delle misure pesantissime. A Bari, ad esempio, il sindaco Antonio De Caro ha istituito il divieto di asporto da bar e ristoranti e la chiusura dei distributori automatici di cibi e bevande dalle 18. Un’ora dopo dovranno chiudere le attività di vendita al dettaglio. Sempre a Bari, ma anche a Taranto, ci sarà la didattica a distanza per tutti fino a Pasqua, per volere del presidente della Puglia, Michele Emiliano.
Su Firenze c’è l’ombra della zona rossa in città, così come su tutto il Piemonte. In Campania, il governatore Vincenzo De Luca ha firmato un’ordinanza che limita da oggi fino a domenica 21 marzo la mobilità e dispone la chiusura al pubblico di parchi urbani, ville comunali, giardini pubblici, lungomari e piazze. In pratica, si può circolare solo per fare la spesa e per tornare a casa.