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Terrorismo: sul web 'inno' Isis, minacce e video sottotitolato in italiano

Una cantilena del terrore invade la Rete. All'attenzione dell'antiterrorismo è finito un brano, condiviso sui canali web frequentati dagli estremisti islamici, che contiene intimidazioni in forma di strofe cantate su un sottofondo di melodia arabeggiante

Terrorismo: sul web 'inno' Isis, minacce e video sottotitolato in italiano
14 aprile 2015 | 16.10
LETTURA: 3 minuti

Una cantilena del terrore invade la Rete. All'attenzione dell'antiterrorismo è finito un brano, una sorta di 'inno' dell'Isis, condiviso sui canali web frequentati dagli estremisti islamici, che contiene minacce in forma di strofe cantate su un sottofondo di melodia arabeggiante /VIDEO. A trovarlo su internet gli analisti di Wikilao, portale specializzato nei temi della sicurezza e della geopolitica.

"Presto...presto rimarrete sorpresi, come un fulmine a ciel sereno vedrete le battaglie sorgere sulle vostre terre", è l'incipit del motivo, sottotitolato in varie lingue tra cui l'italiano. Fra le altre frasi di minaccia cantate nel video: "mi hai dichiarato guerra con l'alleanza della miscredenza, goditi dunque la mia punizione", "più a lungo persisterai a combattere, più soffrirai".

Il brano 'Presto, Presto!', parte integrante della campagna propagandistica lanciata dall'Isis in questi mesi, prosegue in un'escalation di intimidazioni: "Affidiamo ai coltelli il compito di sventrare e sgozzare", "da te verremo con scempio e morte", "noi di sangue le ampie strade ricopriamo grazie ai coltelli affilati che tranciano le gole ai cani in raduno quando si ammassano". A diffondere il video sul web, rilevano da Wikilao, che già alcune settimane fa scovò il primo documento jihadista redatto in italiano, è il Centro Ajnad, una delle case mediatiche che fanno riferimento allo Stato Islamico. Fondata poco più di un anno fa, il suo scopo è proprio quello di elaborare e diffondere gli inni dell'Isis. Sulla base della canzone è stato prodotto anche un video.

A suoni e canti si accompagnano i mmagini di boia, combattenti e vittime del Califfato, rappresentazioni grafiche di coltelli insanguinati, palle infuocate e jet in fiamme, scene di addestramento di jihadisti, secondo le ormai conosciute tecniche di propaganda dei centri di produzione mediatica dell'Isis.

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