Le testimonianza dopo il ferimento alla testa di Thomas Bricca, centrato da due ragazzi in sella a un motorino. La nonna: "Sono sotto choc"
"Saranno state le 19, le 19,30 al massimo. Ero a casa, io abito poco più avanti da dove i ragazzi si riuniscono sempre e dove si erano ritrovati anche ieri. Ho sentito due colpi, uno dopo l'altro, ma qui non succede mai nulla e ho pensato fosse una moto, di quelle modificate. Così sono rimasto a casa. Quando dieci minuti più tardi ho iniziato a sentire le sirene, ho capito che mi ero sbagliato e sono sceso. A terra c'era una pozza di sangue, ci hanno fatto togliere le macchine dal parcheggio sottostante, cercavano i proiettili". Lo racconta all'Adnkronos un residente di Alatri, uno dei primi ieri sera a scendere sul posto dove Thomas Bricca, 18 anni, è stato centrato alla testa da uno dei due proiettili esplosi da due ragazzi in sella a un motorino. "Abbiamo più volte chiesto l'installazione delle telecamere - racconta - presenti invece solo all'inizio della strada, così come maggiori controlli. Io abito qui da 36 anni, i ragazzi sono ormai cambiati".
"Ho visto crescere quel ragazzo - aggiunge lo spazzino di zona - così per bene e pulito che devono essersi sbagliati. Non posso credere che puntassero a lui".
"Ieri sera sono passata qui un’ora prima della tragedia. Li ho visti tutti quei ragazzi, gli ho detto ‘Ma sempre qui state?’ e mi hanno risposto che Alatri offre questo. Io sono scioccata, li ho visti crescere", racconta ancora all’Adnkronos una ex insegnante dell’istituto Pertini dove Thomas frequentava l’ultimo anno. "Oggi provo tanta rabbia per i mancati controlli in quel luogo di ritrovo - dice - Sono stata la professoressa anche di Emanuele Morganti - spiega riferendosi al ragazzo ucciso sei anni fa a poca distanza da dove ieri hanno sparato - oggi è un dolore che si ripete".
"Mio nipote ieri pomeriggio è uscito come sempre con gli amici, era tranquillo", racconta poi all'Adnkronos Cinzia, nonna di Thomas. "Sono sotto choc" aggiunge prima di richiudersi la porta di casa alle spalle. Sulla panchina, in giardino, un paio di scarpe da ginnastica: "Sono le sue", dice la nonna.
(dall'inviata Silvia Mancinelli)